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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   >j (li fellonìa , gli fu restituito , con darsi ad A Scanio 1' equivalente sopra al->» tre Terre » ( Gian. lib. 3i. cap. 4- Giorn. d«l Rosso an. i5a8. ). Secondo lo Storace , i vassalli , de' quali qui è parola , furono le donne «!i Cellino , le quab si difesero con tale intrepidezza che Ascanio non potò espugnar quella Terra . Mancò dunque poco che la famiglia Acquaviva non fosse in tale circostanza abbassata e desolata, come accadde a molte altre, non meno illustri e principali del Regno : con ingrandi mento di altre famiglie , alcune delle quali allatto nuove. La crisi soflerta dagli Acquaviva dal i5a8. al i53o. con maggior chiarezza rilevasi da un estratto dei Rcgj Quintcnioni della Camera delia Sommaria , nel Repertorio primo delle Provincie di Apruzzo, dal fol. 139. a t. al fol. i34- Vi si raccoglie che Andrea-Matteo III. s[>osato avea nel i5og. ( in seconde nozze ) Caterina della Ratta , Contessa di Caserta : eli' ei morì molto dopo lo scioglimento dell' assedio di Ka,*ili , lasciando superstite Giulianlonio suo nipote , figlio del premorto Marchese Gianfrancesco ; che avanti ai Gunmissarj , o sieno Giudici de' ribelli , si feceio a pretendere la successione di Andrea-Matteo il Regio Fisco stante la fellonìa di Giulianlonio , e Giannantonio-Donato Conte di Gioja , altro figlio del defonto Duca , il quale sostenne essersi iu se trasfusa la primogenitura , per la morte del maggior fratello Gianfrancesco avanti quella del couiun genitore : che i Giudici , considerando le pruove di fedeltà date da Giannantonio a S. C. M. durante 1' invasione , nella difesa di Taranto , c nel sussidio di tredici mila ducati somministrati alla Corte ; in favor di lui aggiudicarono la successione di Andrea-Matteo , e dichiararono che se gli dovesse spedire 1' Investitura , soluto tanica Relenio , et stdvis juribus A dlioae , et aliis supremi dominii ratione debitis . Non sappiamo quanto costasse a Giannantonio la vittoria : sappiamo sì dal Giuunonc che i Baroni ammessi alla reintegrazione degli Stati , frai quali egli annovera il Duca di Atri, bisognò che si componessero coli' Erario , mercè il pagamento di considerabili somme di denari . La definitiva sentenza di dichiarazione , ammissione , e restituzione fu dai detti Giudici della Commissione pronunciata a Castello a Marc di Stabia , ai 23. Ottobre i53o : e vi si leggono i Feudi di Montepagano ( per quel che concerne la nostra Regione ) di Canzano , Morro , Castelvecchio ( a basso ) Notaresco , Caslelvccchio-Trasmondo , Guardia a Vomano , Corropoli , Mosciano , Poggio-Morello , Ripattone , Tonino , S. Omero , Tortorcto , Bellaulc , Forcella, Montagna di Roseto colle sue ville , Montone , e Giulia con titolo di Contea . E da osservare che làuti motto yì si faccia di Teramo , sebbene vi si faccia di Collevccchio , e di Fornarolo , Castelli non mai posseduti da Andrea-Matteo III : c che riguardo a Corropoli , Bellante , 'Tortorcto , Poggio-Morello e S. Omero , altro non si fa che riserbarne le ragioni a Giannantonio-Donato ; giacché eranc in possesso la vedova Dorotca Gonzaga Marchesa di Bitonto , nuora di Andrea-Matteo , ex causa suarum dotiiun, et antefati. Avendo Giannantonio ottenuta da Carlo 1' investitura di quanti Feudi cransi dal padre posseduti , ad dritto di ricuperare gli altri che trovavansi distratti , prima che scadesse 1'anno i53o., possiamo considerarlo per 1' ottavo Duca di Atri. Doro-tea si sostenne nel possesso dei cinque enunciati Paesi , dappoiché dai processi beneficiali dell' archivio Vescovile si scorge eli' ella e prima e doj>o il i53o. nominasse ai Benefici patronato feudale ili essi esistenti , fino alia metta 0 circa del secolo XVI. : dopo la quale si vede che le succedesse