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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   zìojie della Vergine : S. Rocco a la Ecclesia notamente fabrìcaia : Madonna di Loreto agli 8. di Settembre : S. Matteo : Madonna ilella Misericordia ai 9. Novembre : S. Berardo tanto ai 18. Novembre, quanto nella Festa principale de' 19. Dicembre. Per maritaggi di fanciulle povere e' impiegava certa somma , che annualmente avevasi dai luoghi di monte di Venezia , giusta il pio legalo di Antonio di Muzio Jacomelli. Ed ecco tutto 1' utile reale che Teramo ritraeva dalle sue pubbliche renJite, e dalle tante imposte, colle quali aggravar dovea se stessa . Quali voragini le inghiottissero , andiamo ad osservarlo nell' atto medesimo in cui , colla scorta del Libro , renderemo più particolarizzato il racconto del Muzj , sulle successive traversìe della Città .
   » Poco dopo ( egli scrive ) che partirono gli Spagnuoli , ecco venne il ?ì Viceré della Provincia con tutta la Corte ad alloggiare nella Città : e » poco appresso sette Uomini d' armi , che ci stettero ( rare volle parten-» dosene ) fin all' anno x54o. Nè voglio lasciare di raccontare che il Set-ai tembre di detto anno 153o Donato di Francesco di questa Città , giova-» ne prospero , e Soldato che si era trovato alla giornata di Pavia , ed era » stato Alfiere , essendo venuto a parole con uno dei Signori del Reggimen-» to , vecchio e debole , gli diede un pugno nella faccia , e se ne fuggì » via . Ricorse il Reggimento per giustizia al Capitano , eh' era Cesare Ga-y» pece di Napoli , il quale non aspettando decreto di giustizia , fè chiama-» re maestri di fabbrica con picconi e martelli, ed alla sua presenza fè » diroccar la sua casa , eh' era all' incontro della Chiesa di S. Domenico , » non ostanti i richiami , e proteste di Berardino suo padre. » Quegli che Tenne poco dopo la partenza di D. Sances non fu il Viceré o Governatore della provincia , ma Giambattista Bombino , uno degli Uditori dell' Udienza provinciale, e dimorò in Teramo nella fine di Settembre e per una parte di Ottobre : come dai bollettini emanati per rindennizzare chi avea somministrata biada e paglia ai suoi cavalli : lenzuola, coperte e tovaglie pel suo mobilio , non ricuperato . Il Viceré non comparve clic sul cadere di Ottobre , in compagnia del Tesoriere di Apruzzo ultra , di un Uditore , e di un corpo di Alabardieri . Fermatosi in Città sette giorni , proseguì indi il viaggiu per Campii e per Civitella . Di ritorno si fermò altri sci giorni , dopo di che prese il cammino di Chieti . Quindi spese per pane , vino crudo , carne , orzo , paglia , guide etc. Il numero degli Uomini d' armo fissati in Teramo potè esser di selte , dopo 1' Agosto del i53a. giacché fino a tal tempo io lo trovo di sei , ni quali per indennità de le stanzie 1' Università , pagava ventiquattro ducati al mese . Rilevasi che il Capcce era un irruente , e che i cittadini lo videro partire con piacere , verso la fine di Settembre . Il Consiglio non volle autorizzare il bollettino a saldo della sua provvisione , se non quando fu realmente partito. Allora,autorizzò pure dei compensi per un arcliibuso , e per vino da lui prepotentemente tolti. La paterna pietà della comunale amministrazione si stese ben anche a Berardino di Francesco , cui liberò dieci ducati dalla cassa del Depositario , in considerazione del danno sofferto sì in la casa quale gli fu buctata a terra per ordine del magnifico Sig. Cesare Capece olim Capitano de Teramo, per lo insulto commesso contro li Signori de Reggimento , sì et de tutte le altre sue robbe per tal causa da decto Capitano a1' ra li forno diruìnct-te , et levate ( in Arch. Civit. ) .