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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   pra notato colle parole del Mn/.j , di cui è pùr anche il presente racconto , clic la carestia durata quattordici anni era nel iÒÌ'ij. cresciuta . Ouiiiili T intimazione del Perez pose il Magistrato in durissimo bivio . Contraddire apertamente sembrava un attirare sopra la Città i medesimi disastii , che le «Itilo l'imprudente risoluzione del i53o : ubbidir ciecamente pareva iiiii.ns-sibile per 1' estrema penuria de' viveri . Dopo lungo deliberare , si adottò l'espediente di esporre per mezzo di Oratori al Viceré 1). l'ictro ili Toledo ia trista situazione di Teramo , aftinché si degnasse rivocar 1' ordine , su cui poggiatasi la domanda del Vivcs : e di ricorrere simultaneamente a Francesco di Tarsia , Viceré «li Apruzzo : in aspettativa della grazia < iiiudere Irattanto le porte agli Spaglinoli , mettere in sicuro fuori della Città i vecchi , le dorine ed i fanciulli , ed elegger nove cittadini da vegliare alla difesa c dirigerla , i quali furono il Dottor Silvio Arcieri di Cìvitella , in queir anno Giudice Civile ed aggregato alla cittadinanza di Teramo , Cervo Jorio Pellicciatiti , Conte, di Marino del Rernwere, Ciò. Luca Muzj , Marchetto Massei , Marco di Scappellato Vunnem acini , Marino Montani , Roseto l'Insta e Simone di Conte . Fecero costoro serrare tutte le porle , tranne due ben guardate , distribuirono le sentinelle sulle mura , dispose! il uir corpo di guardia permanente in piazza , ed istruiti dal l'ut lo del ,.-> ¦io. misero gente armata in custodia del Convento de' PP. Osservanti. Si acco.stò più volte il Maestro ili. Campo alle porle , ma senza ostile apparalo , « onteiilauilosi di far pervenire al Magistrato proteste in iscritto sul dovere di ( lunare il capo all' ordine di S. E. Se gli rispose costantemente clic il riliulo derivava unicamente dall' assoluta mancanza delle vettovaglie: che di questa polca egli chiarirsi , se si fosse compiai iulo entrar solo iu Città , c farne diligente ricerca in ogni angolo : che quando i vi,eri si tirassero dal «li fuori , ninna dillieoltà int ontìavasi per gli alberghi : lilialmente eh' crasi l'atta rappresentanza a S. E. sullo stalo della cosa , alle cui disposizioni , «piallinone esse l'ossero , avrebbe la Città ubbidito . In queste e simili pratiche scorsero due mesi e «lodici giorni di agitazione e di tristezza , linciti: ai 3(i. Febbraio ìS.^o. essendosi raglinoti in Pai lamento cento e dodici cittadini : considerando che gli Oratori spediti in Napoli nulla aveano ottennio : che il Viceré della provincia da licitante , ove trallcnevasi , avea . replicate volle insinualo a soffi ire il richiesto alloggio: e che non tornava conto irritar niaegiormente lui cil il Vivcs ; si determinarono ad accettare due compagnie, ed a rimettersi per tutto il resto alla bontà dell' uno e dell' altro .
   Portalo alla loro conoscenza quest' allo di sommissione , mandarono avanti una compagnia , la quale entrò in Teramo nell' ultimo dì dello stesso mese : ed ai i. «lei seguente Marzo se ne vennero entrambi coli' altra . Era ben naturale che il Tarsia non lasciasse in ozio il suo spirito fiscale . Se gli era presentala nello stesso giorno del suo arrivo una giustificazione sensata dell' accaduto . Ei la rigettò , sul pretesto che non conteneva la sincera confessione de' delitti . Convenne dunque conqiorne un' altra a gusto di lui, c dargliela in mano ai su cui andava bene il basare nel seguente a ionio de' /{. la condanna della Città olla multa di tre mila scudi , ed al diroccamento di quaranta passi di muraglie . Indarno da tale sentenza fu appellalo al Sacro Consiglio. Bisognò pagar subilo i5oo. ducati 1 ed appena s* impetrò dal Viceré Generale un respiro d* alcuni mesi pel resto . Senza discrezione &i fermò il Tarsia in Teramo colia sua corte per un intero mese,