Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3 ', Niccola Palma
Pagina (17/321) Pagina
Pagina (17/321)
Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
e per due vi rimasero gli Spagnuoli . Somminislravansi a costoro olio salme ili grano al giorno , non ostante die il prezzo del grano fosse in quell' anno di dieci ducati a salma , e le corrispondenti razioni di vino e di carne : 1' ultima transigevasi in denaro nei giorni , ne' quali la Chiesa vieta il cibarsene . Tra pel loro uso e tra per quello del Viceré , si spesero dugenlo ducali in rinfranco delle legne da ardere , consumate ; quantunque non valessero che cinque carlini per canna . Erano destinati due uomini per Sestiero alla distribuzione di tutte queste cose. Pur ciò non bastava ad esimere i Signori , che s' incontrarono di Reggimento in quel fatale bimestre di Marzo ed Aprile , dai lamentevoli riclami de' cittadini , dalle vessazioni dei domestici e dei birri del Viceré , e dalle minacciose requisizioni de' soldati . Si fatti travagli andavano principalmente a piombare sul capo Cecco di Riesser Nardo Castelli , il quale oppressone giorno e notte ', benché di assai robusta complessione , divenne amente, ai i5. Marzo. Riportalo in sua casa, rimase quindici dì cogli occhi aperti ed immobili , senza profferir parola , ed in questo intervallo fu nutrito di torli di uovo , e di brodo di pollo . Aggravossi da allora il fastidio del secondo di Reggimento, Ceccone No-chiccliia , il quale non impazzì , ma soffi! tanto clic giurò di non immischiarsi mai più cogli affari comunali , anzi di non salir nemmeno le scale del pubblico palazzo : giuramento che inviolabilmente mantenne nei quaraul* anni , die sopravvisse . Onde supplire ai cennati enormi dispendj , e pagare i grani presi per la maggior parte a credilo da Molitorio , da Leognano , da Castagna , e da alili Castelli di là dal Vomano ; 1' Università si vide obbligata ad impegnare la gabella del macello a Leone Follerio Baione di Bi-senti , c ad imporre a se stessa una ben pesante colletta .
Muzj non dice come e quando sborsato si fosse il resto della penale , ma ben ce lo addita un libro di Risoluzioni parlamentarie del i54o. e 1541 -da me rinvenuto , e dove ho incontrati Filippo Ciancia , Giacomo Tarasela , ed Antonio di Cola Ricci. Vi si raccoglie che ai 12. Ottobre i54o. era venuto in Cillà il Maestro di camera della Regia Udienza , foli' ordine al Magistrato di presentarsi ad essa , per non partirne itisi solu-tis ì5oo. dacatis , debitis ad compieinentum ducatorurn 3000. in qnibus Juit composita scu condemnata Civitas propter hospitationem denegatani Militibus Jlispanis . Il Viceré del Regno avea contemporaneamente invitata 1' Università ad inviare un Deputalo al Parlamento generale , da aprirsi in Napoli . Fu quindi nel Parlamento di Teramo de' 18. detto risoluto inviarsi Gio. Francesco di Adamo , cui fu data pur anche facoltà di vendere , col patio della ricompra , a qualche capitalista Napolitano la gabella della macina . Intanto i cittadini , che proprio nomine si erano obbligali a pagare 1' intera composizione , furono chiamati a Chieti, e vi rimasero sotto mandato . Le doglianze di costoro , ed il non aver potuto 1' Adamo conchiudere alcun contratto , posero in angustia la Città . Accetteremo , si disse nel Parlamento de'21. Novembre, l'offerta di Pietro de Carion , Tesoriere della Duchessa di Penne e Campii , di venderci 1200. tomoli di grano : ovvero quella di Muzio Brancacci , Signore di Forcella , di vendercene 5oo : onde profittando del respiro , eli' entrambi esibiscono , rimediare al bisogno del momento Arringarono Pacecco Consorti , Gio. Ascolo Forti , Bartolomeo Flasta , Teseo Mittipace , e Giacomo Pellicciante , i quali convennero di aversi a rigettare simili ruinòsi mezzi ( sebbene di poi si com-