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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
ni , mosse guerra nel i.1>4G. ai rapi di essa Gio. Federigo Duca ed Elettore di Sassonia , e Filippo Langravio d'Assia . Trasse perciò truppe dal Regno, parte grande delle quali in Maggio transitò per Teramo : e buono per noi die marciando in fretta , ciascuno Stendardo vi si fermò solo una notte . Ai 22. Giugno pubblicatasi la confederazione , in cui Paolo III. crasi impegnato a somministrare contro gli eretici dodici mila fanti e cinquecento cavalli ; ci si diede a fare tale armamento , di cui dichiarò Generale il Duca Ottavio Farnese suo nipote . Venuti in Ascoli alcuni Ufiiziali Pontifici a far leva di gente , soisc ne' giovani di Teramo il prurito di (irrollarsi , per desiderio ( dice Muzj ) di veder nuovi paesi ; onde » al numero di cento , ¦» e per la maggior parte dei principali della Città , andarono a detta guer-« ra . » Ve ne andarono ben anche dagli altri Luoghi della Regione , perchè il Can. Ciriaco Claudicali , nelle annotazioni ad un Discorso, da lui recitato nella riapertura della rinnovata Chiesa di S. Lorenzo , quando gli archivj di Civitella non avevano sofferti gli ultimi guasti , pirla di una lettera scritta dall' Imperatore all' Università , e di un certificato del General Farnese , ne' quali viene lodato il valore di dugeuto volontarj Civitcllesi . Indarno i Protestanti a\ea;io fortificate le chiuse del Tirolo : gì' Italiani le superarono , c molto opportunamente giunsero a rinforzare 1' esercito di Carlo . Con accanimento si combattè , e con varia fortuna nel resto del i54 di cembalo cantavano e ballavano dentio le case , e nella loggia terrena w del palazzo nuovo ilei Magistrato si recitava una farsa ; ecco comparire r> nella piazza Pi tallo Caciofroseo a cavallo , uno de' giovani che erano » andati alla guerra di Alemagua , e diede improvisa nuova che settanta ¦» soldati di Teramo ciano morti di freddo e di lame , fuorché Orazio For-» ti e Giovanni Pallicci , che valorosamente combattendo coi nemici , in » una scaramuccia furono morti . Onde in un attimo cessarono tutte le fe-» ste , e nelle strade e case , nelle quali jkjco prima si ciano uditi suoni e » canti , altro non si udiva che gemiti , pianti , e strida de' padri e fratelli, « madri . sorelle de' soldati morti . » Nel maggio dello stesso anno , pelle copiose piogge caduto essendosi ingrossali i fiumi , andarono in rovina i mollili , e ne derivò per molli giorni grande penuria di farine, e di ,»ne .
Interrompasi la serie delle calamità di Teramo, onde notar due cose, una in grazia di Campii , 1' altra in grazia di Colonnella. Consiste la prima nella morte violenta di Pier Luigi Farnese , noto per nefandi libidinosi costumi , a lui inflitta ila ragguardevoli congiurati ai io. Settembre 1547¦ Si trasfuse quindi ogni dritto sui Ducati di Parma e di Piacenza in Ottavio di lui figlio y marito di Margarita d' Austria padrona di Campii , Principe di grande valore e saviezza . Nè meno diversi dal padre riuscirono i tic altri fratelli di Ottavio , cioè Alessandro , uno de' più insigni Cardinali elio allora vantasse il sacro Collegio , Orazio Duca di Castro , destinato sposo di Diana figlia naturale di Arrigo II. Re di Francia , e Ranuccio Arcivescovo di Napoli e Cardinale , benché giovanetto. Mi dilungherei soverchio dal mio istituto se ccnnar volessi la angustie , tollerale da Ottavio per entrare nel pacifico possesso dei due Ducali . In niun modo me ne diparto però coli' osservare eh' egli , fra le sue peripezie , contò quella di vedere sequestrati i