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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   conosciuto dal SantaGorc ed indicalo hd abile artigliere , questi tosi bene indrizzò la palla , clic mandò per aria la ghinea ed un servitore che in quel punto eravi montato ; giacche la buona fortuna del Maresciallo volle the un momento prima ci ne l'osse disceso » Non contento di sì brillanti vantaggi il Conte ed . ansioso di distornare affatto gli attacchi da quel lato ; uscì di notte dal rotto del muro , e calato intrepidamente fin presso ai primi cannoni , sbaragliò due compagnie che li custodivano , prese tutti i bauoni di lana , martelli , picconi ed alili ferri , e con essi eseguì la ritirata , senza la menoma perdita «
   Volto intanto il Sipiero od eseguir P incarico addossatogli , ondò n pernottare coi cavalleggicri in Giulia , avendo lasciati in Tortotelo gli uomini d' arme . Informato del tutlo a lem,>o dagli esploratori il Viceré , staccò a prima sera dal campo un forte corjK) di fanterìa Spagnuola di gente d' arme e di cavalleggicri, con ordine di varcare in silenzio e con prontezza Voma-no e Tordino : di dividersi quindi in due ale : Garzili (li Toledo coi fanti e cogli uomini cT arme , voltando a dritta in su per la spiaggia del mare , avrebbe assalita Giulia , quando fosse stalo sicuro clic il Conte di Popoli , dopo aver marcialo alla testa de' cavalleggicri sulla sinistra , ed in lontano giro dalla Terra per non essere discoperto , già si fosse posto in agnato in un* eminenza tra Giulia e Torloreto , onde nelle mani di lui incappassero i nemici cavalli , i quali costretti ad evacuare Giulia , prenderebbero sicuramente il partilo di andarsi a ricongiungere cogli uomini d' arme . La soverchia fretta di D. Garzia fece abortire sì ben immaginalo disegno. Rimanevano ancor due ore per lo spuntar del giorno : il Conte , lungi dall' esser pervenuto al posto assegnatogli, camminava appunto in lirica colla Terra ; allorché D. Garzia mandò un Capitano ed un soldato a riconoscere il Paese, entrambi a cavallo , il che fu urta vera imprudenza . All' accorgersi di un calpestìo una sentinella Francese jxjco discosto da Giulia , fece il grido di allarme , al quale uscì di un subilo il corpo di guardia , di circa quaranta cavalleggicri , a fare la scoperta . Mio strepito di cosUoro , il Conte che nella sua marcia trovavasi allora nel punto meno lontano da Giulia , spiccò in riconoscenza una quarantina di cavalli . I due Distaccamenti , per combinazione eguali o ad un dipresso , girando tra il bujo vennero ad incontrarsi iinprovisamente in uno slretlo sentiero ; ed ivi azzuffandosi , n' ebbero gli Spagnuoli la peggio , con essere rimasti prigioni un Maestro di Campo , e tre Capitani . Ma sopraggiunto il Conte con nuove forze furono essi ricuperati , i Francesi voltarono faccia , con rimanerne ancora alcuni prigionieri. Ayeano frattanto quei di dentro avulo lutto il comodo di ordinarsi , di recarsi a Torloreto , e di là colla gente d' arme , al campo di Civilella . Fatto giorno , vollero gli Spagnuoli, ad onta della disapprovazione e degli sforai di D. Garzia , mettere a sacco 1' innocente Giulia : ove in quel dì medesimo il Duca di Alba porlo il quartiere generale .
   Le relazioni del Si[>erio , ed i consigli di Pietro Strozzi finirono a convincere il Guisa della necessità di togliere 1' assedio . Avea già diretta 1' artiglieria e gli altri impedimenti, Sotto gagliarda scorti , verso Controguer-ra ; allorché sul mezzogiorno del t5. Maggio , che nel 1.557. cadde di Sabato, bruciati gli alloggiamenti , fece sfilare la sua armata con ordine grande per la volta di Nerelo e Corropoli . A proteggerne la marcia , ci rimase con grosso squadrone di cavalleria alcun tempo nascosto dietro il Convento