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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tornò sconsolato all' eminenza , ove 1' olmo si ergeva . Ivi RSjiettavalo la Regina del Ciclo , la quale comandò al buon vecchio di replicare una seconda ambasciala , che non ebbe miglior successo della prima. Turbata di aspello , narra la Cronica , che la Madre di Dio imponesse a Bertolino di palesare la sovrana volontà di Lei per la terza volta , prevenendolo che a-vrebbe trovata credenza . Al comparire di costui la terza volta in una casa, ove i rapprcsentauti di Giulia stavansi ragunali per non so qaal pubblico interesse ; vi fu uno tra loro , die mise al buon vecchio addosso le mani : ma ecco di repente mancare a quel temerario la forza volontaria loco-motrice , e la favella . L' evidente prodigio commosse 1' intera [lopolazione : onde ordinossi tantosto dal Clero una processione al sito da Bertolino disegnato •. Giùnti all' olmo , tutti lo videro circondato da un insolito e non mai più visto splendore . Un moto spontaneo fece pi «strare a terra gli astanti , e fu questo il primo pubblico omaggio , che siasi rendoto a Maria in quel luogo. L' avventurato vecchio frattanto eia tormentato daJla sete . Al suo bisogno scaturita si vide una fonte a piedi dell' olmo -, la quale non cessa lino ud oggi di diilbudcre le acque.
   Si diede immantinente principio alla costruzione di una Chiesa . Intanto quegli, die ave?» maltrattato Bertolino , fattosi recare a sollecitare il perdono dalla Vergine , ottenne grazia , ed ebbe il contento di tomai-sene in Giulia sui proprj piedi e colla lingua spedila. A raccogliere le oblazioni de' fedeli i quali concorrevano da Paesi anche lontani al uuovo Santuario , od a convertirle nelle spese di fabbrica e di culto ; il Comune di Giulia destinava un Procuratore ed un Custode . Dopo alcuni anni furono chiamati alla cura di S. Maria dello Splendore i PP. Celestini . Riservando alla seconda parte di quest' òpera il racconto delle monastiche vicende della Grane]a , e quindi elei Priorato di Giulia ; cade qui in acconcio il dire die sotto gli auspi-cj del Duca Giosia III. il P. Priore D. Michele Cappa Aquilano ampliò il Monastero ; avendo S. E. fallo 1' onore di gitlare la prima pietra pelle fondamenta della nuova fabbrica : che il Priore 1). Paolo Giorgctli Romano alzò ed allungò le mura della Chiesa : che a spese del Duca suddetto si lavorò il ricco ed elegante Altare maggiore , colle statue ben intese di S. Benedetto e di S. Pier Cdcstino , non clic gli alili quattro altari , ne' quali si ammirano altrettanti quadri del Farclli : clic dono della Duci lessa ' Francesca Caracciolo , moglie di Giosia, sono il tabernacolo dell'Aliar maggiore, il palliotlo , la cortina di damasco vagamente ricamata , la quale cuopre la statua della Vergine , ed una possessione in contrada di Colle Pizzuto , assegnala per lo sostentamento di un altro Monaco , coli' obbligo di una Messa quotidiana : die la Duchessa Eleonora Spinelli, moglie di Gio. Girolamo li. riconoscendo da Maria SS. dello Splendore il primo di lei felice parto di un maschio , avvenuto iu Giulia nel teiupo che i Religiosi finivano di cantare , per sua commissione , la Messa , coli' esposizione; dell' augustissimo Sagraraento nell' altare della Madonna ; ofiri un superbo palliotto, ed un padiglione pel sacro tabernacolo , di materia e di lavoro simili alla cortina : avendo immediatamente dopo i) p^rto inviate le sue gentildonne a rendere per lei le grazie alla Vergine , al quale oggello verso sera vi si recò pure in gran corteggio il Duca . In somma , al dir ilei Ca-pullo , stucdii , dorature , arredi e quanto si chiudeva in quella Chiesa , tulio era munificenza de' Sigg. Acquaviva ,. eccello 1' Organo , fallo a spese dd Monastero nel Priorato di D. Benedetto Ragucci.