Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3 ', Niccola Palma
Pagina (44/321) Pagina
Pagina (44/321)
Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
44
li a ciascun Capitano degli alili Ire Quartieri, per comando de' quali veniva salutato con una scarica di moschetti ; al qual uopo anche quelli del Carro
{rendevano le armi , non comparse per prima . Praticavano successiva niente o stesso gli altri tre Alfieri , coli' ordine sopra indicato . II giuoco della bandiera , ancor iu uso in qualcuno de' nostri Paesi , consiste nel passarla da nna mano all' altra , nell' agitarla in tutte le direzioni , ballando , senza clic però essa mai venga a ripiegarsi o a toccar terra .
Tornato ai suo posto 1' Alfiere di S. Spirito muovevansi conteni]X)ia-neamente il Drago, 1'Elefante , e la Galera come per urtarsi ed azzuflàrsi : nel mentre clic le loro scorte vicendevolmente attaccavano un fuoco assai vivo di fucili senza palla . Tantosto però avanzavasi il Carro a frapporsi , ad impedire la mischia ed a ristabilire la pace . Questa ottenuta , i quattro trionfi amichevolmente uniti, Ira gli evviva del popolo , il minore de' tamburi e de' moschetti , faccvansi a percorrere le principali strade della Città , accogliendo doni cibarj , che dalle finestre e dai balconi loro offrivano le donne . Ne in ciò il Drago e 1' Elefante erano di condizione inferiore alla Galera ed al Carro ; dappoiché come questi potevano comodamente ricevere dentro di se i presenti , così quelli , spalancando all' uopo le bocche , a via di corde , che dall' interno regolavansi . Sopravvenendo la notte , ciascuno Capitano col suo emblema restiluivasi in casa , ove ili nuovo a complimentar si avea la compagnia . Il dispendio , le intemperanze , gì' inconvenienti più di una fiata accaduti , sono state le cagioni , per le quali dopo il . la festa di S. Anna più non si è nel modo descritto celebrata.
CAPITOLO LXXII.
Continuazione del Vescovato di Giacomo Silverio .
Prime memorie de' così detti Banditi .
Aprì Gnalmente Paolo IV. nel Gennajo del i55g. gli occhi sulla malvagia condotta de' suoi nipoti : li privò delle cariche , e li cacciò da Roma , ma non seppe spingere più oltre il gasligo . Continuò anzi ad intitolar Duca di Palliano Giovanni Conte di Montorio , rilegato a Gallese come ravvisasi dalla bolla di erezione della Collegiata di S. Rocco in Molitorio , de' a(J. Maggio di dello anno . Le peripezie dei Carafa ebbero principio alla morte delio zio . Noi limitandoci a quelle del Conte , col quale abbiamo soltanto rapporto , diremo eh' ebbe il dolore di vedere Marcantonio Colonna rientrare nel possesso di Palliano : e se stesso soggettalo a processo , d' ordine di Pio
IV. specialmente siili' accusa di aver fatta uccidere la moglie gravida , per sospetto d' in fedeltà . Durò la criminal procedura fino al Marzo del i56i. e 1' esilo fu che il Conte venne decapitalo nelle carceri di Torrcdinoua . Passò in tale guisa la Contea a Diomede di lui figlio , alle cui istanze ed a quelle di Antonio , Marchese di MontebcIIo , fu riveduta in Roma, sotto S. Pio
V. la causa non meno del Conte Giovanni che del Cardinale Carlo , e deciso eli'entrambi erano slati ingiustamente condannati, e che si restituiva alla loro memoria la buona fama e 1' onore .
Se a l'io IV. il rigore contro i nipoti del suo predecessore non ha ottenuto i suflragj di tulli gl' Istorici , ben glieli ha meritati 1' impegno di riaprire in Trento il Concilio iulerrolto dal i55a. Benché la bolla di con-