Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3 ', Niccola Palma
Pagina (71/321) Pagina
Pagina (71/321)
Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
i xr benefit io della povera genie ( II). ). Se ai tempi nostri sono più rare le carestìe , ciò procede ( Muratori rillclte ) dall' intioduzioue , e dilatata coltura del grano Turco , che spesso supplisce alla mancanza del frumento . Più che mai e in maniera disusala ( ei prosieguo ) si provarono nel verno del 15c> i. i terribili morsi della fame in Italia ed anche fuori, di maniera che. non altro che pianti e grida si udivano ]>cr ogni jiarte . Gio. Cola Conti pertanto , Pietro Urbani , Incecco di l 'uria , Luca di Ferrante e gli altri Grascieri di Teramo nel i5gi. meritarono le lodi loro date da Muzj ( di. 6. ms. ) >•> potendosi con verità dire che il terzo delle genti di » Teramo sia \ivo per opera loro , non facendo conio de* disagi., degli a6pris-» simi tempi d' iuverno , non dei pericoli delle Culliate , non finalmente dei >j ladri coperti , nò di ladri pubblici , che a quel teuq>o abbondavano , per » condurre grani ed orzi nella Ciltà . « Alla carestia , come di ordinario avviene, , leiuic dietro perniciosa epidemìa - E la mortalità fu si grande ( scrive Muratori ad an. i5qi. ) negli Apmzzi , nella Marca , ed altrove , che per mancamento di chi lavorasse i terreni , la penuria continuò anchu da lì innanzi. Solo in Teramo, nel i5f)i. morirono circa mille persone ( Muz. di. di v. lez. gi. i. ). Non ò poco che in anni cotanto critici vi si mantenesse la Stamperia de'fratelli Indoro e Lepido Facj , introdottavi per cura de'Sigg. del Reggimento , ove nel s'impresse l'opera del
nostro Muzio , intitolata il Padre di Fan teglia .
Al mal umore , che nell' animo del Vescovo Ricci doveano produrre i juibblici inali, univasi quello che a lui cagionarono le discordie col suo Capitolo . Sembrandogli uu abuso che questo conferisse non pochi beneficj , auclie curati , si die a molestamelo a tutto potere . Credendo che il Vicario Generale dovesse precedere all' Arcidiacono , anche nel coro ; all' ArciJiacono proibì nel 15Sq. di sedere al primo stallo , cioè a destra della Sede Episcopale , sotto pena d' interdetto . Sopra ambedue cjuesti capi , il Capitolo ìwrtò doglianze ai sacri tribunali di Roma . 11 Dot. Sante Tancredi di Aliano Vicario Generale spinse più avauti le cose nel i5qo. avendo decretato che il Capitolo non potesse congregarsi , senza la licenza e i' intervento di lui . Pretensione così strana inasprì gli animi dell' Arcidiacono »». de' Canonici, che presentatisi in corpo, insieme col Not. Giovanni di Febo, un Giudice a contraili e più tcstimonj al Tancredi , ad a Not. Claudio Ciclicità Mastrodatti della Curia Vescovile , loro esibirono , ai 4 Aprile , istauza di nullità avverso quel decreto , e cumulativamente di appello alla S. Sede e di sospicione : di che fu pronto il di Febo a rogare pubblico alto ( Ar. Cap. u. ) • Rotta 1' armonìa fra il capo e le membra , cominciò al Ricci a divenire rincresccvole il soggiorno di Teramo, e tanto che andò a piantare dimora in Campii , nella casa detta di S. Margarita , ove le date delle sue bolle ce lo additano , senza interruzione , dal Febbrajo i5gi. fino ai 3. Luglio j5q2. cioè sino alla morte, la quale dovè accadere pochi giorni dojio ; avendo il Capitolo Aprutiuo ai dello stesso mese
nominato e patentato Vicario nella Sede vacante Filippo Ursini di Cermi-gnano . Alle spoglie di Mousig. Ricci fu data onorevole sepoltura , a spese del Comune di Campii , vicino al Battistero della Collegiata di S. Maria in Platea , ossia a piò della navata del Vangelo : ove anche oggi quei Canonici cantano un Libera nelle assoluzioni sopra i tumoli , nel giorno della commemorazione di luti' i defonti . Precede ìli due mesi al Vescovo Ricci nel