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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
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Rinno o da un Civitellcse . La seconda ubbidiva a Giulio Cesare; Ilosttlrs, fratello del Baione di Colonnella, e costava di soli Colonnellesi. 11 Mendozza gl* invitò tutti a presali tirsi entro un mese , «piale elasso , ei dichiarò che si sarebbero considerati come Fuorgiuelicati . Un solo Teramano profittò dell' invilo , quindi il Menflozza fulminò contro tutti gli altri la fuorgiudica da Chicli , al primo di Ottobre : pronieltendo però indulto a chi fra i banditi uccidesse o consegnasse un compagno . Passi inutili , ugualmente che 1' invio dell' Uditore Gurcio Cavala , colle attribuzioni di Commissario coTiira dclinquentes , il quale chiamò le Scelte pel 18. Ottobre a Corropoli e pel 29. a Molitorio , senza che avesse poi fatta veruna prodezza . Nei due ultimi mesi del 1.782. Mendozza spedì altri ordini e perchè stesse sempre una sentinella ne' campanili per suonare ad armi , al primo comparire de' fuorusciti : e per avvisare i Paesi murati di essere stratagemma de' banditi il fingersi talvolta genie della Coite , onde avere libero 1' ingresso , e campo di trasportare le persone più ricche , pel rilascio delle quali esigevano poi considerabili somme : e per obbligare i proprictarj delle case rurali a denunciare i fuorusciti , che vi si fossero fermati , sotto pena d'l diroccamento di esse ; e per frenare gli abusi , co' quali i commissionati del Governo , in persecuzione de' banditi , angariavano i miseri Comuni ( Ar. Cani. 11. 12.).
Quel che accadeva tra noi , più o meno accadeva nelle altre parti del Regno , come costa dalla Prammatica quinta eie Exulibus , pubblicala ai 23. Luglio ij83. dal Duca di Ossunei , subentralo al Principe di l'ietra-peisia nel Novembre del i.^tfrj. , giacche Filippo II. rcnduta avea triennale la carica di Viceré . All' epoca della pubblicazione della Prammatica i banditi , che scorrevano gli Apruzzi , montavano a circa 3oo. ti a Marcheggiani e Regnicoli , divisi in Comitive ( Ar. Cam. Ih. ). Figurava tra i capi il Rosalcs , come si è detto , perchè sebbene verso la fine del i582. avesse ottenuto il Guieleitico 0 Indulto , ad interposizione del Duca di Atri , con obbligo di rendere al Governo segnalali scivi»j; pure era ben presto tornalo ni primo mestiere , ed ecco quale n' era slato 1' incentivo . Era incappato nelle mani delle Forze Pontifìcie nella Marca il luorgiudicato Forte di Man-lo di Colonnella , e volendosi fare la consegna del reo alle Autorità del Regno , era andato a prenderlo ai confini il Luogotenente de' soldati di campagna con forte scorta . Non ebbe cuore il Rosalcs di vedere tratto al supplizio 1' antico commilitone , onde postosi nuovamente alla testa de' suoi Co-Ionncllesi , assalì la scoria nelle vicinanze di Civitclla , uccise un soldato , spogliò di armi e di cavalli gli altii col loio Tenente , e liberò il di Man-Io . Andò nelle furie il Preside, e con bando de' i/\. Gennajo ioS3. annullò il Guidatico , e mise sul Rosalcs la taglia di mille ducali. Quindi contro di lui, e contro gli altri perturbatori dell' ordine pubblico spedì 1' Uditore Rie-enrdo . Benedetto Mangonc di Eboli frattanto , il più famoso bandito del Regno, cacciato dai contorni della sua patria, crasi gittate» negli Apruzzi con Franccscantouio e Matteo Seu.taleno del Levano, con Pietro Lcvese e con altri insigni scelerati . Mendozza , ai 30. Ottobre , con corrieri ne informò i Parsi , ordinò guardie , pei lustrazioni , e rimise le filiazioni del Mangone e. de' principali di lui socj . Se abile disegnatore saprà mettere a profitto i connotali , ch'esistono nel citato registro ( Ar. Cani. 11. 13. ) , avremo i ritratti approssimativi di quei celebri ribaldi . La paura di costoro o fece 10