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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   74 . ,
   realmente cadere malato il Riccardo , o gli consigliò a fingersi tale . Certo si è che circa il a5. Ottobre si ritirò a Chieti . Dopo di lui s' incontra Gonsalvo Lerma , col titolo di Commissario Generale contro i Fuorusciti . Ed ecco nuova sorgente di angustie per le malmenate Comuni . 1 Commissa-rj , i Capitani di campagna , ed i Bargèlli , in colonne mobili contro i Fuoruscili, anzi che cimentare la pelle, trovavano più espediente il fermarsi ne' Luoghi abitati . Teramo si dolse di ciò , e della forza che facevasi ai Frati Giurali di militare fuori del proprio territorio , col Virerò di Ossu-ria , da cui ottenne Salvaguardia per entrambi gli articoli ( non sappiamo di quale e quanta efficacia ) in data de' 3i. Dicembre i583. sotto penale di mille ducati ( in Are. Civit. ) .
   Il Lerma da Amatrice agli 8. Marzo i584- die istruzione allo Genti nrmate ed agli Amministratori di arrestare qualsivoglia persona , la quale viaggiasse senza bollettino ; dappoiché i banditi del Roguo sovente travestiti passavano alla Marca , e vice versa , specialmente per la via di Arcuata . Al Lerma subentrò Giovanni Grandi , che da Carpineto scrivendo ni nostri Comuni , in data do' 2G. Giugno , perchè mandassero rinforzi di gente a Notar Astolfo , Commissario subalterno postato al fiume Vomano , pare che voglia scusarsi col dire : » non potendo 1' Illustrissimo Sig. Governatore » remediarc con li Soldati ordinarj , salariati dalla Regia Corte , essendo li » Soldati pochi , et il numero do' Fuorosciti graude . » Il Governatore , ossia Preside Mcndozza , malcontento du' precedenti Commi ssa rj , altro ne destinò nella persona di Prospero Genovese , uno degli Uditoli della Regia Udienza delle Provincie di Apruzzo , il quale da Città S. Angolo , li (ì. Ottobre , impose alle Guardie do' Paesi di non lasciare estrarle più di un rotolo di pane e di una carafa ili vino per ciascun uomo , clic andar dovesse a lavorare in campagna ; poiché , a suo detto , i fuorusciti erano alimentati nelle caso rurali . Appunto in Ottobre i584- al Meudozza succcdè Carlo Gambacorta Regio Consigliere, che con maggior premura del predecessore si apjdicò a purgare dai facinorosi gli Apruzzi . Il primo suo editto , da Chieti , li 28. di detto mese , ci fa conoscere i capi do' banditi di ambedue le provincic . Coloro, che ci appartengono sono Giulio Cesare Rosales, Ursino Sabalucci , Lazio di lui nipote, Berardino e Paolo Zilli di Rumo, abitanti in Civitella del Tronto, Valerio di Porci antico, cioè di Forcia villa poco avanti demolita , non già della nuova Forcia ( Vedi il Cap. LX.V. ) Mar cozzo di Pietrangelo di Valle Castellana , il Caporale Giovanni d' Ascoli di Colonnella , Antonio de Morra di costui cugino , Marco di Sciarra di Castiglioni, Vincenzo del Poggio della Valle , Contado di Molitorio , e Mosca di Joanella , Contado di Teramo . Ecco la prima volta , in cui comparisce Marco di Sciarra , che in ardire ed accortezza sorpassò tutt' i suoi complici . La sua patria fu Castiglione , volgarmente Castaglione , nella parrocchia di Riano in Rocca S. Maria . Il secondo Bando del Gambacorta , anche da Chieti , li 3o. Ottobre , prescrive 1' aumento de' Frati Giurati , in modo che le Ville più piccolo ne abbiano almeno dicci , e 1' armamento di altrettanti giovani ausiliarj quanti sono i Giurati : la rinnovazione, ogni quindici giorni , de'bollettini o sicuo passaporti : 1' evacuazione , entro due giorni , de' casini e delle case vuiali , spettanti ai parenti de' banditi , di ogni persona e vettovaglia : e 1! irretì)isibilc pena del diroccamento delie case , ove posto avesse piede un