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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
s> e da più alili luoghi vi parerà il medesimo. Et il firmilo di questa rc-ginne è men ili novanta miglia ; essendo lunga dall' Appennino al inaie » veni' otto , c dal Fiume Yomano al Tronto men di ijuiudeci . El in qual » jiaite del presente Regno si troveranno sì folle le abitazioni? Et iu sì » poro spatio di territorio si gran numero di Pojiolo ? »
Prima e dopo il riferito trailo Muzj si eslese a lodare la Regione ]>er quel misto di monti e di mare , di eminenze e di pianure , che ne rendono varia e dilettevole la vista : per i' abbondanza di limpide aeque , di legnami , di pascoli , e di quanto è necessario al vitto degli uomini : per 1' aere sano e .temperato : per la comodità di andare in due giorni a Loreto , in tre a Roma , ed in cinque a Napoli : e pel lustro, che davano ad' essa le frequenti permanenze del Duca di Atri, e del Principe di Caserta. Il Duca, die Muzj accenna , era Giosia II. figlio di Alberto e di Beatrice della Noja . E veramente i Duchi di Atri amavano assai il soggiorno , specialmente estivo , di Giulia , donde veggonsi spedite tante e tante nomine da' benelìcj di loro patronato . Il Principe di Caserta era Andrea-Matteo ( tiglio di Giuliantonio altrove mentovalo ) die spesso s'incontra in S. Omero. Deh perchè il banditismo redivivo non permise ai nostri antenati il godere di sì fatti vantaggi sul cadere del secolo XVI ! Avea il Monlesanlo notilo essere in que' tempi impedito il libero accesso a Teramo da tristi ladri e sicarj , che rompono affatto il commercio . E veramente che fin dai principi del i5i)G. fossero tornati a comparire i banditi , ne siamo convinti i. dall'essersi rispedito negli Apruzzi il Co/ile di Conversano , col rango di Luogotenente Generale , il quale dimorava in Penne ai 7. Marzo , e verso la fine dello stesso mese in C'ampli , insieme con Carlo Tirorie suo Consultore : 2. dalla Prammatica X. de Ejculibus , in data de' 19. Marzo , da cui si scorge clic quasi tutte le parti del Regno erano travagliale da Banditi : 3. dall'essersi portate a numero le compagnie della nuova Milizia, d* ordine del Preside Brancacci , da Glieli , li 5. Settembre ( Ar. Cam. 11. 5. ). La dolcezza straordinaria del seguente inverno, tale clic nel Gcn-najo 1597. fiorirono le rose ( Muz. di. di v. I. gi. 3. ) non poteva non favorire le Bando , di ordinario costrette a tenere le aperte campagne . Yi-desi quindi obbligalo il Conte di Olivarcs a pubblicare la Prammatica XI. ai io. Marzo e ia XII. ai 3o. Giugno 1597. Ravvisasi dalla prima ch'era aumentalo molto il numero de' Fuorusciti nelle Provincie di Apruzzo , e che nove 11' erano i più notabili capi , niuno do' quali , per quanto si sa , appartiene ai nostri Paesi . Pur non di meno veniva la Regione infestata , e fè mestieri che Teramo e Campii nel i5g7- e i5()8. sollrissero 1' alloggio della compagnia Spagnuola di Francesco Zamudio : Colonnella e Corropoli altra del Capitano Gravina . A mettere a dovere i facinorosi pensò il Viceré di sostituire al Brancacd nel governo generale degli Apiuzzi Carlo Gambacorta Marchese di Cilenza, che cominciasi ad incontrare dal Giugno 1098. Ei da Chicli , in data de'3o. Luglio e de' 17. Settembre, dispose le inisuic atte a preservare le sue due provincie dalla peste di Francia e di Savoja .
Quattro giorni avanti elio il Gambacorta segnasse il secondo ordinativo , era morto noli' Escuriale Filippo II. per effetto di urn colluvie di malori , lasciando al figlio pur di nome Filippo , giovano inesperto e disapplicaUl ( quantunque pio ) un' immensa Monarchia nelle quattro parti dui globo ,
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