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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
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Manieri, cui si andavano rimettendo somme pel negotio del Ve se ovato , c patetiche suppliche da presentarsi al Cardinale Farnese ( il vecchio ) primi-pale speranza de' Camplcsi ( Ar. Cam. n. 4- ) : speranza dai 9. Giugno i5S8. animata dalla seguente risoluzione della Congregazione Concistoriale : Circa erectionem Ecclesiae Camplen . Congregalio censuit quod si post-quam dos mille ducatorum fucrit assecurata in totum , absque unione Be-nefjcioruni , et dummodo fiat sine praejadicio , quoad redditus , Episcopi Aprutini, Terra Camplen. in Cmtatem , et illius Ecclesia in Cathedra-lem erigi possit ( Ar. Gap. n. 21. ). Trallavasi dunque di ottenere il Regio assenso , perchè 1' Università restasse autorizzata ad assumere il peso di pagare in ogni anno i mille ducati . A tal line il Manieri ricevè ordine di passare da Roma in Napoli dalla Deputazione istituita all' oggetto , la quale gli assegnò in compagno Isiiloro Venusti , partito da Campii nel Luglio i588. E perchè non mancasse un vigilatole in Roma , e si mettessero in opera i buoni uflizj della Corte di Parma ; fu spedito nella prima Città Annibale Ranieri , nella seconda Orazio Cameracci ( Ar. Cam. n. 4- ) • Quest* ultimo dovè ottenere qualche cosa , perchè da Parma vedesi a dirittura passalo in Napoli : ma tutto fu inutile , giacché interpellata dal Viceré la Camera della Sommaria , affinchè consultasse sulla petizione de' Camplt si ; fu essa di avviso , ai i5. Maggio i58g. di non aversi ad accordare l'assenso , perchè altrimenti mancherebbe all' Università il pieno , necessario al pagamento de' pesi fiscali . Tale intoppo ringalluzzì Arcangelo Olivieri di Fermo Vicario Aprutino , che nel Settembre di dello anno comparve in Campii per farvi una visita , non da Vice-Pastore ma da Scrivano : sebbene tutto si riducesse a citare ad informandum Silvio Corazza Pievano di S. Maria super verbis prolatis in contemptum nostrae jurisdictionis: a citare quella Collegiata ad dicendam causarli qua re non dovesse esser condannala alla pena di 'quaranta ducati , per non avere eseguili i decreti della visita del 1587 : e per avere alienate le quotidiane distribuzioni : c ad ordinrue con editto che ciascun Beneficiato gli esibisse le bollo ( Ar. Vesc. Voi. 75. io fin. ) .
Il medesimo intoppo e le buone maniere di Monsig. Ricci negli ultimi anni del suo governo smorzarono il fuoco , che la caparbietà del Vescovo Montesanto riaccese nel i5q5. Ei , per verità, dopo le Chiese di Teramo non visitò immediatamente niuna delle tre Terre contendenti , ma partendo di Città si trasferì primieramente a Forcella , indi a Ganzano , eie. ( Ar. Vose. Voi. 73. ) . Pure la pretensione do' Camplcsi era che il loro Paese non fòsse in alcun conto visitalo dopo Giulia e Civitella . Montesanto però erasi posto sul punto di soffocarla una volta per sempre . Ad agire nelle regole , cgl' intimato avea ai Collegj e Reggimenti delle tre Comuni , ai 9. Gcnnajo' i5q5. una Lettera della sacra Congregazione de'20. prossimo passato Dicembre , in cui si diceva che avendo tutte e tre trascuralo di proseguire il giudizio circa la precedenza nella Visita , in pregiudizio del Vescovo, il quale frattanto rimaneva impedito dal visitare; nel termine di un mese allegassero quanto loro occorrerebbe : quale termine classo , si darà queir ordine che a sua Beatitudine parerà giusto per fine del negotio . La stessa Congregazione fissò nuovo termine perentorio di quindici giorni , agli 8. Marzo , notificalo dal Vescovo ai 23. dello stesso mese . Lo tre Collegiale ed Università litiganti presentarono allora le rispettive ragioni e