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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ove fece afforcare tre banditi di Valle S. Giovanni caduti in potere della giustizia . 11 Canonico Curalo, che registrò la loro morte, si compiacque notale , poche linee solio , dio ai dello stesso mese 'L'ordino menò piena sì grossa che ciilalicamcntc disse non essersi vista tal rosa dal Diluviti in qua , e dettagliò i guasti cagionati ai molini . Il Caracciolo anche da Teramo li 3. Giugno i(io3. pose la taglia di dugento ducati sopra la testa di Medoro, e di altrettanti sop.ra quella di Spariglia . Se sì fatto servigio venduto si l'osse da un Laudilo , avrebbe ottenuta in oltre 1' impunità per se »¦ per sette altri compagni . Promise lo stesso a Medoro , quando portata avesse la testa dello Spariglia: ed a questo , se j orlala avesse hi testa di quello . Inutili divisamenti , ugualmente che la massa di uomini armati , dilaniati da tutl'i Paesi, ai io. Settembre , da riunirsi iti Aquila pel giorno 15. a spese delle rispettive Università , obbligate a somministrar loro il soldo per dieci dì : la taglia di quattrocento ducati sopra la testa di LuisUto, « h'ei pubblicò da Amaliiec ai 19. detto: e l'ordine «smesso ai 3. Novembre , col quale iissò il numero di uomini , che ciascun Comune impiegar doveva a scorrere il punprio territorio , giorno e notte . Medoro e Spariglia , che aveano burlalo il ('arrafa , da lui impetrando i Guidatici ni itf. Gcn-najo i(ìo3. , burlarono del pari il Caracciolo , cui fecero sperare elio avreh-ber l'atti alcuni Intoni servigi contro gli «Uri banditi . Lo ebbe il primo ai Febbrajo itìo^. ed il secondo ai i3. Marzo, sub verbo et fìtte Regia , e con permesso di andare armati : ad tempus però , giacché cutrumbi si veggono prorogali da S. Omero li 20. Aprile . In questo mese e liei seguente il Caracciolo scorreva la nostra Regione . Era in Teramo agli 8. Aprile , «love chiamò un certo numero di uomini scelti dai convicini Comuni , per dar la caccia ad Aletta del Sole e Marco di Navilia di Teramo , al così detto Gradasso di Corropoli , c ad altri sette fuoruscili , i quali dopo aver saccheggiata la casa dell' Alfiere Francesco liinni di Guardia-Voinaiia , lo aveano seco loro trasportalo , pretendendo enorme somma pel riscatto . Iva in Civilella ai 9. Maggio, donde slimò prudenza inviar verso Chicli le <0-milive di Guidati de' Caporali Spacca , e Jacconella , sulla fedeltà delle, quali era entrato in sospetto . Due giorni dopo tvovavasi in Campii , ove datò due Bandi . Col primo ingiunse una diligente ricerca nelle case rurali , per rinvenirvi diciollo banditi , scoperti uel territorio di Teramo e dispersi dai soldati del Tribunale . Col secondo promise indulto all' intera massa de Lauditi , qualora ammazzassero 1' Alfiere Muzio Ferri Ascolano , ed un lai llapagna di Pictralla , i quali , dopo il Guidalico di Medoro e di Spariglia , la facevano da capi .
   Malcontento il Conte «li Benavente del poco buon esito del Preside ti ella persecuzione de' banditi , spiccò da Napoli Carlo Tinnii Giudice di Vicaria Criminale , di cui si è parlato altre volle , e lo rivestì di estesi poteri . Egli era pervenuto in Teramo ai 3o. Maggio iGo/{. , perchè in quel giorno fissò il numero di giovani armati , che ciascun Paese tener doveva a sua disposizione . O che il salvacondotto del Poppese e dello Spariglia fosse spirato , o che eglino non si fidassero del Tiroui ; il cerio si è che ambedue risaltarono in campagna . Con molta fermezza diè Tironi principio al disimpegno di sua commissione . Avendogli il Viceré spedila in rinforzo la compagnia Spaglinola di Diego de Mesa , ei la collocò parie in Teramo e parte in Campii , c precisò le case de' banditi , ove a tutte spese avessero