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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ed un gentiluomo , 1' una e 1' altro delle primarie famiglie della Città , ed il secondo anche in qualità di procuratore del padre di lui , ristretto nelle carceii della Vicarìa , e del fratello detenuto nella prigione di S. Maria di Agnone di Napoli , vennero a composizione ed accordo , rinunciando a tuli' i l'avori delle leggi e segnatamente al contenuto negli statuti di Teramo , sollo la rubrica de executione publicorum Insirunientorum , et Apodixarum . Sono citate le condizioni e patti da osservarsi fra gli Urbani e i Michitel-li, per lo complimento della pace , le quali se conservate si fossero ci avrebbero somministrato lume sopra più antiche e più fatali discordie .
   Qualche dissapore era insorto ben anche tra Monsig. Visconti e la Città , per aver egli , ai 37. Navcmbrc 1G11. citati i Deputati alla confezione del catasto ad dicendam causam quare non b avesse a dichiarare scomunicati , dopo che ( coni' ci pretendeva ) erano entrati nel territorio dello Stato temporale del Vescovato . Accomodata la bisogna , Visconti si applicò ad ergere nel quarto di S. Giorgio una Chiesa in onore del santo suo concittadino Carlo Dorromci , canonizzato da Paolo V. al 1. Novembre jGio. Ne gittò con grande solennità la prima pietra, ai a5. Agosto jGi3. e destinò Noi. Gio. Agostino Coletti a raccogliere le limosino e ad impiegarle nella fabbrica , cui egli molto contribuì . Apparisce dagli atti di Visita del iGi5. ( Voi. G. ) che in qucll' anno ancor non fosse terminata . La Prammatica XII. da He militari sulla riforma della nuova Milizia a piedi sconcertò i Camplcsi , i quali ricalcitrando di soggiacere a Civitella , capo di Ripartimento , aveano per lo addietro ottenuto di starsene aggregati ad A matrice , e furono obbligati a far nuovamente parte della compagnia di Civitclla , sollo l'insegna di Remigio Graziarli. Secondo le forme, dalla Prammatica prescritte , si foce la nuova elezione de' Militi nel 1615. La costruzione della Chiesa di S. Carlo ebbe perfetto compimento nel 1G1G. presso a poco nel tempo medesimo , iu cui il Conte di Lcmos rimise il governo del Regno al Duca di Ossuna juniore . Questi ordinò la leva di un caval-leggiero per ogni cento fuochi , eseguita ne' nostri Paesi dal Capitano Giambattista Egizj, nel Marzo 1G17. ( Ar. Cam. n. 10. ); e fè parte de' rinforzi , che 1' inquieto ed ambizioso Viceré spedì al Governatore di Milano , nelle gare col Duca di Savoja e co' Veneziani. Ai 18. del medesimo mese j nostri Regionarj videro morire in S. Omero Monsig. Marcello di Acqua-viva già Arcivescovo di Otranto , figlio di Baldassarre e fratello di Giuliau-tonio , Marchesi di Bellante . Al tumolo nella Chiesa de' PP. Conventuali venne apposta la seguente iscrizione , che ancor vi si legge : Marcello Aqtd-vivio , Jlidruntinorum Archiepiscopo , de S. R. E. benemerito : Qui a Summis quatuor Pontifìcibus Sisto V- Gregorio XIIII. Innocentio Villi. Clemente Vili, ad sumrnos Orbis Principes delegatus , ut Reipublicac Chrisliaiute consuleret , post multos perpessus labores , liic tandem XV. Kal. Aprilis viam universae carnis ingressus , requievit in pace . Andreas Matthaeus Aquivivius , Marchio, aurei velleris Miles, Nepos pienlissimus, Patruo viriate ornatissimo , vale dicens acterruim , lacrimans M. P. Vixit atuuis LXIllI. menses li. dics Vili. A. D. MVCXV1I. Aveva rinuncialo all' Arcivescovato dal 1G0G.
   Era Visconti portalo alle sagre funzioni . A dispetto delle orride strade, trasferì con pompa , e coli' inlcrvenlo d' immenso popolo , la divota immagine della Madonna della Tibia , dalla cappella ove prima vcncravasi , nella