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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
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Diciamo di passaggio di Francesco, clic succeduto in tenera età a Giosia II. suo padre ; nei primi anni ne amministrò io Stato Margarita Buffo di lui madre . Costei nelle nomine ai tanti beneficj di patronato degli Àrquaviva erasi intitolata Balia di F rancesco Duca XII. e tale veramente egli è nel giusto computo . Ma avendo Francesco presa 1' amministrazione di famiglia , or volle chiamarsi XII. or XIII. Duca . Onde tale contraddizione? Cominciava a prevalere 1' adulatoria opinione che primo ad avere il titolo di Duca non fosse stalo Andrea-Matteo 1. ma il Conte Antonio di lui padre .• e se questo si avesse avuto a comprendere , realmente Francesco sarebbe stato il decimo terzo Duca . Suda lo Storace nel far tenere in piedi il Ducalo di Antonio , tino a contraddirsi , riguarda all' anno del preteso diploma fra lr Operetta Latina ( pag. 11.) e 1' Italiana ( p. 3a. ) : ne a lui mancano autorità di Storici . Se i titolar] de' primi atti di Francesco non vanno di accordo coi tilolarj degli ultimi ; ben sono conformi gli atti di Giosia III. di lui figlio e successore , il quale costantemente si disse Dura XIV,
Imbattuto mi sono in atti possessoriali di Monsig. Giuseppe del rGsG. e del iG3a., dai quali rilevasi eh'ei non godè il titolo di Marchese di licitante , ma di utile Signore soltanto . Avrei voluto abbattermi ben anche irt qualche documento, capace di somministrar lume sui motivi eh' egli ebbe di contrarre grossi debiti : ma 1' ho desiderato indarno . Scommetterei che , i onie tanti altri , ci commesso avesse lo sbaglio di comprare coli' altrui denaro . Osserveremo altrove che anche in vita di Giuseppe il fèudo di Corninoli rimase aggiudicato al Monte delle trenta famiglie nobili di Napoli , avente causa da Vincenzo Ti ranca et i. Alla morte del poco giudizioso Prelato avvenuta in Marzo del iG34- ( circostanza , che qui mi fa parlare dello scioglimento del Marchesato ) come nel Processo beneficiale nnm. 11 o. dell' archivio Vescovile sta provalo ; prevedendo Francesco che gli altri creditori si sarebbero svegliati ; altrimenti non adir 1' eredità dello zio che col l>eneficio della Legge e dell' Inventario . Con tale riserva ei nel medesimo anno nominò alla Pievania di Bellantc ( Voi. num. 47- ) e nel iG'U». alla Preposilnra di Poggio Morello ( Proc. ben. num. 303. ) . Ad istanza in fatti de' creditori gli altri cinque feudi componenti il Marchesato furono sotto. ]>osti a sequestro , ed esposti in vendita dal Sacro Regio Consiglio . Bellan-te restò aggiudicato a Giambattista Riario, ai 22. Maggio iGjS. ( Pr. ben. 11. 128. ) e per nuova aggiudicazione passò a Lorenzo Cutaneo Genovese , nel 1647. ( num. i3o. ). Nè questi , nè Elianeta Dona di lui vedova e curatrice de' comuni figli , nè Filippo Malia loro primogenito presero altro titolo se non di Baroni o utili Signori . Durò Bellantc ad esser posseduto dai Calanco fino al 1 Gi)G. allorché venne riconsolidalo col Ducato di Atri , e Gio. Girolamo IL ne prese possesso ( num. 221. ) . Anclie Corropoli e Tortoreto tornarono col tempo a far parte del Ducato : e qucsl' ultimo prima del 1G90. dopo essersi posseduto da Carlo di Capua, e successivamente da Andrea-Francesco di Capua Principe di Rocca-Romana (num. gì. e 121. ) . Lo stesso era avvenuto di Colonnella , dato ancora clic pur fosse andata in patrimonio , e nel 1640. acquistata da Diana di Capua , come ha il Giustiniani nell' inesatto articolo Colonnella ; poiché si legge in Brunetti ( 1. 2. p. 12. ) Petrus Antonius Pandonins , efus ( Benedicti Rosa-Ics ) gencr et hevres illuni Baltaxari Aquivivio distrxxit :' cujus Fainilice gentiles , Iladrienses Duccs , mine ( nel i645. al più tardi ) eam possi-dent .