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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   lolanìa, affittata in perpetuo alla Città por annui ducati cento venti: n., nella Masliodaltìa criminale : 3. ne' pioventi del Governatore per metà , andando 1' altra metà a vantaggio del Comune , e dopo prelevati ducati du-gento venti per procura del Governatore : f\. nell'annua prestazione di cin-quaritacinque ducati a titolo di confetti : 5. in altri cinquanta per rata della procura, o sia del soldo dell'Uditor Generale degli Stali Farnesiani. Tale lu il notamento del Brandolini , cui il Camerlengo Siiiibaldo Tosti presentò allo protestativo avverso la prestazione de' confetti , regalo spontaneo , che 1' Università non avea sempre fatto , e che da allora non intendeva più fare : e perchè nel rincontro ninno pregiudizio la Città risentisse nel dritto «Iella terna per l'elezione del Giudice Civile . Il Viceré ed il Collateral Consiglio spinsero più olire il risentimento contro Odoardo , appena si accertarono eli' ei fosse in persona entrato nel Milanese con più di quattro mila fanti , e con 8oo. cavalli . Lo dichiararono decaduto da tutt' i Feudi , che nel Regno possedeva , e gli esposero in vendita : incaricando dell' esecuzione la Camera della Sommaria , come ha un Bando del Presidente di questa e Commissario Antonio Caracciolo , in data de' (». Ottobre . Tornato Campii in lai modo ad essere demaniale , rientrò nel drillo d' inviare un Deputato ai Parlamenti Generali . Uno era per adunarsene hi Napoli nel Convento di S. Lorenzo. Non s'inquietarono però i Camplesi nella scelta, perchè il Preside mandò J' atto di procura bello e steso in favore di Gio. Angelo Ba~ nli Duca di Caivano , Segretario di mandamento : non lasciando altro incomodo clic di copiarlo , e di registrare I' elezione nel pubblico Consiglio , tenuto ai 32. Dicembre i535.
   Il mentovato Preside Luzio Caracciolo continuò per altri sci mesi a governare gli Aprnzzi , mettendo grande cura in eseguire le disposizioni del Viceré e nella chiamata in Napoli degli uomini d' arme e della cavallerìa ordinaria , altrimenti della Sacchetta , pel dì 3i. Marzo i636. , e nella promulgazione della Prammatica XIV. de re militari , con cui si fissò un limite alle franchigie de'Militi provinciali, ridotte a cinque ducati per ciascun Fante, ed a quindici per ciascun Cavalleggicro , da farsi loro buoni in ogni anno dalle Università , con legge che pagherebbero frattanto qualsivoglia imposta e gabella : e nelle precauzioni adottate a tener lontana la pestilenza di Lesina e della Schiavonìa . Di lui successore fu Gio. Vincenzo Macedonio Marchese di Rugginito , clic nel primo suo editto , in data di Chieti a' 2(>. Giugno i63fì. inculcò la vigilanza ai Torrieri , Cavallari , ed alle Sopraguardie di marina, e l'approntamento delle Milizie . Ciò era per la solita apprensione de'Legni Turchcschi. Ma >j per gli avvisi ci sono ( disse in al-» tro editto de' a5. Agosto ) che l'Armata di Francia si sia avvicinata con » intentionc d' assaltare , e pigliar piede in questo Regno » spiegò maggiore energìa , facendo allistare tutti gli uomini atti alle armi dai i5. ai tìo. anni , obbligando le Comuni a provveder arcliibusi , polvere , palle , e micce , ed affidando l'ispezione degli allistati , delle armi , e delle munizioni a Pietro de Strada Capitano a guerra della Paranza di Giulia. Sì falla destinazione , le rivelo del poco buon frate Agostiniano Epifanio Fioravante , le «piali allarmarono anche troppo il Conte di Monterey, ed il corso della guerra nel i03tì. ci scuoprono che oggetto de' timori non era la terrestre , ma la marittima armata di Luigi XIII., che mai non comparve . Nel medesimo anno, ammaestrato il Farnese da triste lezioni, e premurato da Urbano VIII. 16