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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   posizione del Prato , slaccò da ogni compagnia Spngmwla venticinque fucilieri , e li spinse a secondarlo , con istruzione di dipetnlere allatto dai eeuni di lui . QuaacT essi giunsero , avevano i nemici ripassato il Tordino . Divenuto il Mezzucelli jiiù forte, voleva anch' esso guazzare il fiume . Il Preside perà, che non muoveva gli occhi dai popolari del Pennino , all' osservare che il CastelNtiovo dÌ6po«evasi a scendere j>er proteggere Ja ritirata del Giugliano , spiccò un trombetta a rocare ordine preciso a Tosqualo di tornare inunedia-tamente co' suoi bravi , e cogli Spagnuoli .* al che costui obbedendo , fu accollo con generali applausi , e teneramente abbraccialo dal Pignatelli « Il povero servitore prigioniero venne legato ad un ulivo, e senz'alila formalità moschettalo -
   Si può asserire che T intrepidezza , e T accoigimenlo del Mezzucci li liberarono Teramo dall' inquietudine - Dappoiché avvedendosi il Carafa che 1' osso era troppo duro a rosicchiare , prese il largo , dividendo le sue troppe , forse par comodità de' viveri , in Ganzano , Castellai lo , Sellante , S. Omoo , e tic1 vicini Paesi. Pure per non islarsi colle mani alla cintola , passò ad assalir Giulia , dentro cui slava il Marchese di Acquaviva , figlio del Duca Francesco , scarso di uomini e più scaiso di munizioni da guerra . 1 jiopolari , a fiue d' indurre a sollevazione i Giuliesi , si diedero a tagliare gli ulivi e le vigne del territorio . Lo slarga inai lo degl' insorgenti avea dato agio al Preside di fare una corsa a Civitella , ove il pencolo di Giulia giunse a sua -contezza . Risolse soccorrerla, e di sottomettere cammin facendo Conlrogucrra e Colannella , le quali si tenevano j>el pojxdo - Da quesf ultima Terra si avvio a Giulia , nella mattina de' i5. Ajuile: e /issando Tor-toreto , pooo prima evacualo dal nemico , per punto di ritirata , in caso di bisogno ; vi lasciò Alberto Acquaviva con settanta soldati di campagna . Non avendo incontrato chi gli disputasse il passaggio di Salino , entrò senza contrasto in Giulia, pi-ima dell'ora di mezzodì , c ne .sortì toslo co'Giuliesi per attaccare gli assediauti - Conoscevano cost«ro sì male la militare disciplina , che abbandonando il campo con alcuni pozzi di artiglieria e con diversi bagagli, si sbandarono. Il Duca seguilo da circa £00. uomini, guazzato iu fretta il Tordino , si ridusse a Montepagano : ove non credendosi sicuro , alle due della seguente nolie , si ritirò in Atri e quindi in Chieti * Ivi si mantenne lino ai 24 : ma scoraggialo dalle sicure notizie della pace conchiu-sa nel giorno i3. fra D. Giovauni .tF Austria ed il popolo .Napolitano , e della prigionia del Guisa presso Morrone , non che dalle disposizioni de' Chietini , i quali fremevano per 1' ulteriore di lui permanenza ; se ne fuggì, prendendo la via di Roma , e dando comodità a Pignatclli , fermalo prima in Spoltore , poscia in Pescara , di rientrare in Glieli nel seguente giorno , c di riassumervi le funzioni di Preside per 1' Apruzzo citeriore ; giacche per 1' ullra erasi destinato Preside il Principe Bernardino Savelli.
   Dalla metà di Aprile impertanlo 1648. ebbero fiue tra noi le conseguenze immediate della rivoluzione di Napoli : sebbene più tardi lo avessero nelle parli d' Intiodoco e di Città Ducale , nelle quali durò per qualche altro lenijo la guerra tra il Marchese Pallavicini , ed il Generale Luigi Po-derici affiancato daf Pezzola. Contribuì al ristabilimento della quiete la promulgazione dell' ampio indulto , dell' abolizione delle gabelle sui commestibili , e di altre grazie comprese nella Prammatica ottava ( de abolitioni-lus ) del dì 11. Aprile . Chiamato 11 Pignatelli ed il Savelli ad altre fun-