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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
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fendersi in Riano , Tevere , Castiglione , e Cesa , si trasportarono colassi» i cannoni da Torricella , per battere le torri di Riano ( già Rocca ) e Castiglione , ove più che mai quei briganti teuevansi forti : che il continuo rumoreggiar de'cannoni e della fucileria metteva in ansietà la pi ovincia : e che nella notte de' a3. Agosto Santuccio abbandonò i quattro villaggi con tale silenzio e disciplina che i Regali , lungi dall' accorgersene , stentarono più giorni ad indovinare ov' ei si fosse ritirato . Soggiunge il Jezzi essere stata tattica de'partigiani il disperdersi , quando il easo lo esigesse, e nascondersi in dettaglio , onde farne perder le tracce . Ma Giordani vuole che a traverso del Ceppo di Cesa , fra selve e burroni , andassero a prendere fiato ne* monti dello Stato Pontificio . Durante 1' assetilo si sparse molto sangue, poi-che si coniarono cinqunntalrè soldati morti, e feriti in maggior numero ; poco mino-e esser dovè la perdita degli assediali , i quali aveauo procurala nasconderla con seppellire i cadaveri nelle fosse da grano e coprirli di calcina , affinchè presto si disfacessero . Si capisce perchè entrali i soldati nelle quattro Ville , le saccheggiassero e desolassero .- ma non si capisce per quale ragione la sorte medesima toccata fosse a Valle S. Giovanni . Non avendosi notizia de' banditi , nella certezza non di meno che presto sarebbero ricomparsi chi sa in qual punto ; il Comandante in capo Villnforte andò ad acquartierarsi in Montorio , il Sementi fè ritorno in Teramo con due compagnie ai 28. Agosto , « le altre truppe restarono accantonate_ iu Campii , Cellante, e Nerelo .
Qui disgraziatamente finisce il frammento del Jezzi . In un foglio staccalo sono notati due fatti . È il primo che separatosi Sgarrane da Cieconet-lo , questi con li 11 uò le incursioni ne' Paesi di là dalla Pescara , laddove quegli tornò a riunirsi con Santuccio . Cicconetto schcrmivasi felicemente dall' Uditore Tauro incaricalo a perseguitarlo : ma quando il Tauro fu rinforzato dal Presidente del Tribunale della Dogana di Foggia , Cicconetto sopraffa Ito dal numero si rese con novanta compagni , ed impegnò parola di farsi condurre in Napoli per soggiacervi a quanto il Viceré avrebbe disposto . Tutto lieto il Presidente si avviò per la Capitale co' novelli guidati : nè imparò a diffidare delle forzale conversioni che ai Fornelli, luogo in cui essi lo piantarono, ritorcendo il cammino verso Santuccio , che ritrovarono a Padula nella montagna di Roseto . È il secondo che il Capitano Zunica , Comandante della guarnigione di Campii , avendo inteso che i banditi di Morge e de* Fichieri , seguaci de'Mancecchi , eransi fortificati nella Chiesa della SS. Trinità e nelle annesse fabbriche; usci al 1. Novembre per isni-darneli , con ottanta soldati . Trovata 1' impresa più difficile di qual che avea immaginato , giustificò sua prudente ritirata colla ragione di non poter egli compromettere le forze , senza permesso del Sementi e del Villaforte , allora dimoranti in Teramo , ai quali spedì rapporto per mezzo di un Riformato di un bandito cioè ammesso a militare ed a meritare l'indulto, qualora rendesse importanti servigj . Non solo il Sementi ed il Villaforte , ma anche il Fiscale di Apruzzo citra muoversi volle con 36o. uomini a quella volta , e congiuntisi in Campii eolio Zunicti circondarono la posizione suddetta . Ma che ! I banditi , circa le tre ore di notte , seppero uscirne senza la menoma perdita , lasciando un po scornati gli assedianti .
Questo movimento de' compagni de' Mancecchi ìndica che il partito de' Colranicri fosse finalmente entrato al ballo. E veramente Giordani, eli* ebbe