|
a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
I A ridurlo a dovere pensò il Preside a mettere in opera una forza morale , che più delle fisiche produsse felici risultati . Fè carcerare , senza distinzione di sesso o di età , lult' i parenti de' banditi , loro intimando di non is,ierar mai libala fino a che il rispettivo congiunto non venisse a presentarsi , nel qual caso audrebbe esente dalla morte e dalla galera : anzi so volesse impiegarsi alla jicrsecuzione de' banditi ostinati , verrebbe ammesso a godere il pieno indulto e le ricompense accordate dalla Prammatica , a proporzione de' scrvigj , che gli riuscisse rendere . Tale espediente cagionò numerose diserzioni dalle orde . Dall' indice di Jezzi rilevasi che il Cijipr.il Cotogna di Joaudla comparve spontaneo con quattro compagni , e con dieci Io Sciacqua di Molitorio : clic Francesco Vitelli c fratelli furono aggiustali : che presentaronsi bai anche Vaddino Mazzarulli e Salvatore Biamhi-ni , ed il secondo colla mediazione del' Duca di Atri . Ma dal solo indice non può rilevarsi se tulle queste ddezioni accadessero nella circostanza , di cui è parola . Certo è che vennero inviati all' arsenale di Najioli , ove ebbero il comodo di riconoscere la loro malvagità e di farne penitenza . Non così Gio. Carlo Bouaducc , della cui testa non so chi si procacciasse merito . Quei banditi comuni , che si esibirono ad unirsi alla truppa in persecuzione de' fnorgiudicati ancor renitenti , furono da D. Alonso accolti con bon- |