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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
borilo lasciò 1' infera sna armatura nell' arsenale di Loreto , la quale duiò a mostrai si ai uiriosi viaggiatori sino agli ultimi anni del secolo scoi so , lino allo scoglio cioè di quel!' arsenale . Cosi col cadere dell' anno 1G84. finirono i memorabili avvenimenti de' banditi , che tanto sangue costarono e tanti affiniti alla nostra Regione . Secondo il .lezzi gli omicid) da loro commessi ascesero a i litoti. Se a questo numero aggiungeremo quello degli emigrati condotti da Titta, dai Mancccclii , da Santuccio* e da Cieconetto , che parimenti passò al servigio ile' Veneziani : degli uccisi ne1 fatti d' arme , de' giustiziati, de'condannati alla galea, degli ammessi al servigio militare , e dei destinali alla reclusione ed al travaglio nella Darsena di Napoli , enumerati nel succcnnalo Compendio de scivizj ottenuti nel Governo del Marchese de! Carpio ; formar ci potremo una nozione sufficientemente adequala delle fatali conseguenze del Banditismo : senza calcolare gì' incomodi ed i disperiti} dalle soldatesche cagionati ai Comuni , la demolizione di tante case rurali , e la distruzione quasi totale di alcuni Villaggi . L' indice in fatti del Je/zi accenna il bruciamento di Ceraso e di Pascellata in Valle Castellana , e di Licignano e di Oliviero nel tcuimcnto di Civitella . 11 Processo beneficiale nuui. t\o?.. dell'archivio Vescovile c'istruisce che Poggio-Rattieri rimase, pressoché disabitato. Ed una provvisione della Camera della Sommaria , in data ile'24. Maggio 1686., da me rinvenuta fra le carte de' Carmelitani ili Teramo , contiene 1' ordine di restituirsi alla Collegiata di Molitorio cinque campane , tolte da Villa Rocca e da Villa Vallucci , allorché queste furono demolite : delle quali , le Ire piò piccole trovavansi ancora nel Presidio Spaglinolo di Montorio , e delle due granili una era stata donala alla Chiesa del Carmine ed un' altra a quella di S. Matteo di Teramo dal Preside Perniciosa .
Per lo contrario , fuori dell' erezione del Tribunale di Teramo , altro bene non emerse dal banditismo clic la costruzione del Foile di S. Carlo , decretala dal Marchese del Carpio ad oggetto di tenere in soggezione le popolazioni delle nostre montagne, e di prevenire novelli brigantaggi. Trasccl-to il silo più elevato di Molitorio , occupato allora dai PP. Osservanti , il Viceré destinò con dispaccio della Segreteria di guerra de' 3i. Agosto iG35. il Razionale Giuseppe Melluso Provveditore delle Regie Truppe ed incaricalo della confisca de' beni de' banditi , a prender possesso del Convento e ad assegnare ai Frali altra comoda abitazione . Trovò il Mellusi adatta a divenir Cenobio la casa del Sig. Gregorio Falchini, apprezzata dall' architetto Alessandro Pistone ducali mille e dodici : e con istrumento de' 7. Maggio 1G8G. la cedè ai PP. Osservanti, obbligandosi di rivalcrc il Falcióni in altrettanti stabili de' ribelli . Dieci anni stentò costui per avere con cileni dalla Sommaria il promesso compenso , ed altri quattro per vincere le opposizioni del Sig. Germanio Rozzi Attuario generale de' beni confiscati: ma in fine ebbe colla proprietà il ristoro de' frutti perduti . Intiapresa la fabbrica del Forte nel 1G8G. bisognò atterrare alcune case private , ai padroni delle quali lo stesso Viceré con dispaccio de' i5. Febbrajo 1G87. iliè in compenso altre case de' rei di Stato . Dall' indice di Jczzi rileviamo che primo Castellano di Montorio fu il Capitano Girolamo Lassagncl, dimorante , come gli altri che in tale titolo gli succcderono , nella casa di Gio. Berardino Colranieri. Il Panini, che circa il 1C90. scrisse il Teatro de' Viceré , così parlò dei Castelli e delle Fortezze provcdulc di guarnigione
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