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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   di poi le pene in grosse somme di denaro . » Al che aggiungendosi gli cc~ w cessi che di notte e di giorno commettevano gli Armigeri ; pervenutane a >3 Noi la notizia e le doglianze , fu provisto in maniera che la Squadra re-3ì sto dismessa » . II. Ch' essendosi recato in Teramo il Luogotenente del Regio Tesoriere per 1' esazione de' pesi fiscali , ed entrato nelle case de' renitenti per sequestrarne gli cQètti ; Cassia ni la avea dichiarato scomunicato , come violatore dell' Ecclesiastica immunità , dal perchè in alcune di quelle case coabitava un Prete o un Cherico, i cui effetti pretese essersi inviluppati negli oppignoramene . Volle il Luogoteneute essere assoluto , ma gli convenne sborsare trenta ducati , de' quali esigè la rivaluta dalla Città . E sebbene il Viceré avesse insinuato al Vescovo di fare restituire tale somma; pure avea fin qui fatto il sordo . III. Che avendo proibita la celebrazione del Mercato ogni qual volta nel sabato cadessero feste , eragli stato scritto dal Delegato della Regale giurisdizione di rivocare il divieto . Cassiani però , lungi dall' arrendersi alle ragioni a lui comunicate in projtosito, dichiarati avea scomunicati il Governatore , il Giudice Criminale ed il Civile ed i quattro del Magistrato 7 appena s' incontrò di sabato una festa , che fu quella de' SS. Filippo e Giacomo . Non avean dessi mancalo «li produrre il rimedio delle nullità , e di tenerne informato il Viceré , il quale prescrisse loro «li continuare nell' esercizio de' rispettivi uflizj T affinché in Teramo non cessasse di un trailo 1' amministrazione «Iella giustizia e delle pubbliclie cose. Ma appunto in odio di tale ordine e senza discussione de' proposti- capi di uollità , il Vescovo rinnovò la scomunica , e la estese contro chiunque avesse trattato o per 1' avvenire tratterebbe co' sette summentovuli . Pure si venne ad un aggiustamento in Roma , ove Cassiani erasi pollato , e dove la Città avea spediti agenti . Si convenne che nei sabati festivi il Mercato si tenesse ? e si tenessero aperte le sole botteghe sporgenti alla piazza del Mercato . Lo stesso Vescovo diede conto dell' accordo al Delegalo della Regale giurisdizione . Ciò non pertanto nè assolse i dichiarati scomunicati , nè cessò di minacciar nuove censure , n«:l caso in cui si radunasse mercato in gio«no di festa . Il quarto capitolo concerne la questione sul luogo delle sedie e del banco , di cui si è parlalo. Dal quinto ed ultimo veniamo a conoscere che ì soldati della Regia Udienza aveano arrestato un reo di omicidio , che Cassiani pretese doversi rimettere alla sua Curia , sulla semplice di lui testimonianza dì esser quegli Chierico . Il Tribunale rispose che non avrebbe incontrata difficoltà a rimetterlo , quando giusta la consuetudine del Regno osservata da tutt' i Vescovi e dal Cardinale Arcivescovo di Napoli , il rinvìo si fosse richiesto sonata J'unna ritus magne? Carice Vicaria: . Ma la testa singolare del Cassiani, che ambiva dare e non ricevere esempi», passò a dichiarare scomunicali tutt' i Ministri della Regia Udienza , ed all' epoca della Lettera non li avea per anco assoluti . » Consideratosi che non sono stati » sufficienti i molti avvertimenti, che sopra le enunciate materie vi sono sta-» ti fatti ctc. è parso di farvi la presente , valitura per prima r seconda e » terza Ortatorìa eie. Dal contrario non vi scriveremo più per lo toccante a » questi negozj , e passeremo immediatamente alle proviste economiche soli-» te , e permesse dalle leggi ed osservanze del Regno , che si tengono me-» ditate per la giusta difesa della Regale giurisdizione etc. : e rpielle appun-» to die si adattano al caso di tanta vostra durezza >» - Non si conosce che le comminale misure si fossero poste in opera , almeno per allora . Proba-