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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   sidenza in ogni sci mesi fra Campii ed Ortona . La pianta di Teramo è dedicata agi illustrìssimi Sigg. del Magistrato Orazio Ercole , Teodoro Urbani , Manilio Bucciarclli et Alessandro Salamiti, Patrìzii di Teramo . Neil7 articolo , elio la concerne si dà poco più che un esfratto della lettera del Campano al Cardinale di Pavia . Civitella vien detta civilissima Terra• e si ricorda la gloriosa difesa , eh' ella fece nel r55j. Montorio Terra onesta , et hoggi anche guemita contro V audacia di molti , in forma di .Cittadella . Giulia nova , sostituita al Castello di S. Flaviano ed a Castronovo y> eccitata dal magnifico genio di D. Giulio Acmiaviva ... Vi si adorano' » pomposamente trasferite , le reliquie del medesimo S. Flaviano . »
   Proseguiva frattanto con varia fortuna nella Spagna , in Fiandra , e ncl-1' alfa Italia la crudel guerra prodotta dalla questione se la Monarchia Spaglinola si dovesse a Filippo V. di Borbone o a Carlo III. «li Austria ; senza clic valuta (osse a rallentarla la morte dell' Imperator Leopoldo , padre del secondo , avvenuta ai 5. Maggio 1705. Essendo la sorte «li lle armi stata propizia agli Austriaci nel 1706., ed evacuata dai Francesi la Lombardia 111 virtù di-li'accordo sognato in Milano ai t3. Marzo 1707. , volle 1' Iinpe-ralor Giuseppe che un' armata sotto gli ordini del Conte di Daun , tanto famoso ne' fasti militari per la difesa di Torino r marciasse alla conquista del nostro Regno . Che far poteva il Conte di Ascalona Viceré '( Senza esercito , senza speranza di averne , con Fortezze sprovvedute e con una Nazione divisa di afièlli fra i due Regali Emuli ; andò a rifuggirsi in Gaeta , ove indi a non molto la poca perizia nel mestiere della guerra lq trasse a vergognosa prigionia. Giunti gli Austriaci in Napoli nel dì 7. Luglio 1707. il Conte di Martinitz dichiarato Viceré ne prese possesso a nome dei Ite Cattolico Carlo III. Lr esempio della Capitale si trasse immantinente dietro la sommissione delle provineie. Gio. Battista V^ga Preside di ApruzzO cifra e 1' Udienza dì Chicli T cedendo alla volontà del pojrolo «li qu-lla Città , si uniformarono all' online giunto colà da Napoli pei- corriere nel dì t /f-1 e prestarono obbedienza al nuovo Re. Non tardarono a fare lo stesso le Utlienze di Aquila e di Teramo , e le altre Città e Torre delle tre provineie ( Antin. t. 4- 73. ) .
   Nulla però fu capace a smuovere la fedeltà di Gio. Girolamo II. Duca di Atri , tenacemente affezionalo alla causa di Filippo V. e Vicario Generale «logli Apmzzi . Avea egli precedentemente fatta massa di truppe , crasi portalo al campo di Moiileca$ino , e quindi ai confini verso Tagliacozzo , per far testa agi' invasori : non risparmiando il suo denai-o , né gli argenti , uè le giojc di sua famiglia . Reduce dal quartiere di Celano , e dolente per la resa di Capua e di Napoli ; se gli accrebbe il dispiacere ai i5. Luglio al vedere che i Chietini si disponevano a vietare 1' ingresso nella loro Città ai pochi Dragoni e Fanti Spagnuoli , rimasti sotto i suoi ordini . Risolse non di meno «li adempiere fino all' ultimo i suoi doveri , col difendere la Piazza di Pescara , ov' crasi pur ridotto il Brigadiere Stefano Bellet con un Reggimento di Corazze assai smilzo. Prima di chiudervisi , fece una corsa in Atri per riabbracciare c confortare la Duchessa Eleonora Spinelli e i «juattro loro figliuoli , Giosia cioè , Domenico 7 Ridolfo ( tutti e tre successivamente Duchi ) e Troiano. Lo Storace gli mette in bocca un lungo e profetico discorso , senza dirci quale stenografo aves.-e avuto agio di notarne le parole . Bisognò pertanto che il Conte JVallis cingesse di asse«lio