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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
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«loro al Tribunale tli Teramo • Si rinnovò pertanto , solto ragione di risparmio al Regio Erario , il progotto di abolizione , altra volta promosso noi ìogno di Carlo VI. e rigettalo dal supremo Consiglio di Vienna . Mollo meno il gran cuore di Carlo di Borbone c 1'avvedutezza de'suoi Ministri erano fatti per anteporre una meschina economia al bene de' popoli . Incaricata la Camera Regale ad informare soli'oggetto , ossa con consulta de' 18. Aprile 1739. seppe rilevare la necessità di spedirà giustizia per le numerose popolazioni fra la Pescara ed il Tronto e di stabile Autorità , che vigilasse alle frontiere del Regno e ad estesa riviera del Mare . Conchiuse col parere che nulla sr innovasse , e che il Preside si portasse almeno due volte all' anno ad adempier 1' obbligo di prefettura nell' Udienza di Teramo : parere cui il Re si uniformò con carta de' i3. del seguente Maggio : e cui prestar dovè obbedienza Niccolo Muscettola de' Duchi di Molilo , Preside di Apruzzo cifra nel i-,fi., anno in cui il Conte Francisco Tad dei esercitava 1' nllizio di Udilor Generale in Statihus liaercditariis Aprutinis, Medicei cioè e Farnosiani . Nel 1743. rimase abolito il Battaglione , di cui tante •volle ci è occorso far motto , ed in sua vece creassi il Reggimento provinciale volgarmente de' Miliziotti.
Mentre il giovane Monarca acquistava ogni giorno nuovi diritti all' amore de' vassalli , il manieroso Monsig. de' Rossi continuava a procacciarsi V alletto de' Teramani . Ridusse a miglior forma il palazzo , od' il casino de/ Vescovi . Unì all' Economia della Cattedrale i semplici benefìoj di S. Giacomo nella Chiesa della Misericordia di Teramo , e di S. Liberatore nelle pertinenze di Tortorelo , con decreto de' 7. Gennajo 17^8. rum Consilio liR. DD. J. U. DI). Matthaei Tulij Arcidiaconi , Jalii Mezzucelli , Dominici Pennella , a a Gaspnris de Ilan/nosa Canoniconan: deputaloriun , praescntium et nobiscum coiwcnientium ( Ar. Cap. 11. f\ r. ) . Del rimodernamento del Duomo altre fiale ci 'è occorso far inolio. Qui aggiungeremo che Monsig. ile' Rossi con solennità benedisse c pose la prima pietra del nuovo fabbricato, nel ili ti. Maggio 1739: ch'or personalmente accudì di poi alle operazioni dogli artieri r e che il Capitolo , contribuir volendo alle spese , accordò cento cinquanta ducati , c consentì alla vendita di ventitré libbre degli argenti acquistati nel 172.4. ( Ih. 11. So. ). Consistè il rimodernamento nella ricostruzione de' muri laterali dell' antica Chiesa , giacché la navata superiore e la facciata di Arcioni si trovarono in buono stato ; ohiI' è che al gran difetto della stortura 11011 fu porto rimedio : nella sostituzione de' pilastri alle vecclric colonne , i pezzi delle quali in parte andarono perduti , ed in parte rimasero seppelliti dentro i pilastri : nella chiusura della porla piccola , s,iorgonte alla piazza del Mercato : nella costruzione delle volte : nella rinnovazione del tetto , dell' intonaco e del pavimento : nel trasferimento dell'altare maggiore verso la sommità della Chiesa, alquanto al di fuori dell'ultimo arco: nei rincalzamenlo del sotterraneo ^chiamato Grotta di S. Berardo-, e nell' aggiunta ili ben distribuiti lavori ili stucco. Quanti vctusli monumenti venissero distrutti in quell' occasione , noi so . Sò che uno ce ne rimane in quella Cappellina , o piuttosto Armadio di pietra lina , incastrata al muro , al sinistro fianco del maggiore aliare , nella primiera posizione di questo : al (piale si perdonò , crcd' io , in grazia del pregio della materia e dell' arte . Che desso destinato fosse alla conservazione ìlell' augustissimo Sagraiucnlo noi rileviamo soltanto dall' antica disciplina