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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2 I 4
   il eli a classe in Regno appellata d' Idioti, altrimenti

  • atentare por 1' avvenire Governatori dolto-rati , obbligandosi 1' Università a nominarli Giudici , con due riserve . La prima , che in tutt' i casi ili vacanza , o quando non si mandasse un Governatore laureato ; la Città si servisse del suo privilegio ili scegliere il Giudice fra i Dottori cittadini , ed in preferenza il Dottore novello . La seconda , che della provvisione annua di quarantotto ducati , solita a pagarsi dal Comune ai Giutlic t , trentasei se ne assegnassero al Gov'ernatorv e Giudico , e gli altri dodici si convertissero iu soldo di un Assessore civico al Cainerh-u-go , nelle cause di Baglina , Portolania , Caia/mnia , e Grascerìa . Ot-Icnuta la Regale approvazione , sì fatto sistema venne messo iti esecuzione , ed è durato sino alle riforme giudiziarie del 1S08.
       Pieni di tranquillità ( scrive Giordani ) scorrevano intanto i giorni del Presidafo del de Leon , coinechè non si fosse potuta evitare una contestazione col civico Magistrato . L' etichetta osservata nelle feste ili Corte era che i Signori di Reggimento , nell' entrare iri Chiesa e nell' uscirne , marciassero ai fianchi , o sia alle due estremità de' Signori del Tribunale : in Chiesa poi questi occupftsscro la destra , quelli la sinistra fuori del presbiterio , gli uni rimpelto agli altri , e gli uni e gli altri iu sedie a bracciuoli „ La proeinincuza, che così veniva a darsi alla Regia Udienza, parve poco rosa al de Leon : onde fatte muovere le sedie tanto del Tribunale che de' Rcg-. gi mei iti , si situò coli' Assessore Sanvisente ai gradini del presbiterio senza sedie : e volle che tanto lì , quanto nella marcia , il Civico Magistrato formasse dietro a loro due una seconda fila . Spiuceva ai Quarantotto tale novità ; pure le circostanze consigliarono a soggiacervi per qualche teni,>o . Ma cuti-ali nel 174f)- in esercizio i Sigg. Berardo Delfico , Francesco Saverio Urbani, Niccola Iiapinj e Girolamo Giordani, nella prima festa Regia , la quale cadde ai 30. Gennajo , si posero risolutamente ai fianchi del Preside e dell' Assessore . Piccatisi costoro di sì fatta animosità , spedirono là per là contro tutti e quattro un mandalo per eamdcm Ecclesuun , che coloro costretti furono a soffrire pel coi-so di cento giorni appunto. Ventilata però in Napoli la questione , fu deciso aversi ad osservare 1' antico solito , e le due file di sedie a bracciuoli vennero ripristinale .
       CAPITOLO XCIV.
       Vescovato di Panfilo-Antonio Maizara . Litigio fra le Città di Teramo
       e di Campii, circa i territorj di S. Atto e di S. /deuterio .
       Passaggio del Re Carlo di Borbone alla Monarchia di Spagna.
       II pruno articolo della pace di Aquisgrana portava la reintegrazione n ' beni , fi egli onori , e ne' bencficj Ecclesiastici di chicchessia : non ostante qualunque destituzione o confisca occasionata dalla guerra . Quindi Monsig. de' Rossi aspettava da giorno in giorno il richiamo . Erasi in citèlli segnala in Napoli la grazia , e già correva per la posta , allorché nel dì 6. Gennajo 1749. ei mori in Roma , sorpreso da fulminante aporlesia , nell' allo in cui recitava 1' uffizio. Non avendo la giurisdizione del Vicario Apostolico soflei la interruzione , 1' elezione del Vicario Capitolare non ebbe luogo . Al