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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
informazione sul possessorio, nel quale tempo le contribuzioni si depositassero nella Tesoteli a provinciale, ad fincm ìllas liberandi cui de jurc, viso eoàtu. informai ionis p ree dieta: .: rio clie venne adottato dalla Camera , con sentenza •dò' 18.. Maggio 1. dietro proposta del Presidente Marchese Ruoti, Commissario . La nuova di questa sentenza fece della sensazione in Teramo , onde si fè partire per Napoli il Preposto Francesco-Egidio Massei con quanti documenti 6Ì seppe rinvenire. , e si venne alla trattativa di un amichevole accomodo con Campii- Si convenne di far riconoscere dai Periti, che ciascuna delle due Università avrebbe eletti , la confinazione fissata dal Laudo . Costoro non furono di accordo . Ciò non ostaute 1' Ingegnere Michele Clerici , destinato da Campii , cacciò fuori la sua pianta nel icon parere clic la Grassa , anche dopo 1' unione con Fiumicelle , continuasse a segnare la confinazione fra le due Comuni : ed in conseguenza che i torritorj di fi. ElcuJterio e di S.. Atto appartenessero a Campii.
Gli Avvocati di Teramo non aveano- mancato frattanto di ricorrere al rimedio della restituzione in integrum , a fiue d' impedire gli eliciti della sentenza . Poco valevoli furono le pruove addotte a dimostrare il possesso de' due territorj •„ atteso che quei naturali , come enfiteuti o coloni di Chiese , non sottoposti a ilazj , non avevano latta veramente Università con Teramo , a segno di venir trattati come forestieri nelle riscossioni^lclle gabelle : e per rapporto alla giurisdizione , si combinava che lutti o quasi tutti erano sottoposti al Foro Doganale . Ma con molta felicità applicarono al caso in xpicstione le due nonne indicate dal sopra citato §. a. dell' Onciario . Riguardo alla prima , esibirono i conti dei Cassieri della Dnganolla di Apruzzo dal i636- in poi , estratti dal grande archivio della Camera , dai quali «i rilevava che da tempo anche più antico la Città di Teramo esigeva dalla Regia Corte annui ducali 7^. per pascolo nel territorio di S. Atto d igli animali fidati ne' Regj Stucchi . Or il dominio de' frutti naturali ( essi dicevano ) e il segno del dominio universale in un territorio . lieta meraviglia che niun Teramano avesse avuta allora notizia della volontaria aggregazione alla Città dell* Abbate , Monaci, e vassalli di S. Atto , couchiusa ai 37. Gerinajo i38r. e confermata prima dal Re Carlo di Durazzo , indi da Ladislao . Ma a rinvenire le vecchie carte non basta 1' impegno de' litiganti : occorre la pazienza degli Storici . Riguardo alla seconda norma , fu fàcile jl convincere che il Capitolo di Teramo e le Monache di S. Matteo erano i principali . anzi in origine gli unici possessori di quelle contrade . Circa il Laudo del i5i5. su cui Campii fondava la maggiore speranza , osservarono che il medesimo determinò la confinazione di quel tempo , onde S. Elcule-rio e S. Alto non vi potevano esser contemplate : che non 1' irrigazione , ma 1' alveo o cavità descrive la confinazione , secondo le massime del celebre Grozio : e the quand' anche I' irrigazione della Grassa riguardar si volesse come dividitrice de' due lenimenti , pur cesserebbe la confiuaziohc nel punto, jn cui la Grassa entra in Fiumicello , vi confonde le acque , e vi perde il pome .
Andate in fumo le trattative di aggiustamento , Campii fu la prima a .ricomparire in Camera , allineile la causa si decidesse ne' termini di giustizia. Ebbe però a restar delusa , ,>oichè propostosi nuovamente in Ruota 1' affare dal Preside Belli Commissario, ne sortì il decreto a'6. Luglio 175G. esse dejerendum petitae in integrum restitutioni productae prò parte Civitatis