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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Teologo D. Pancrazio Jannctti. La vedovanza delle due Chiese durò meno di tre mesi , dappoiché ai (]. Febbrajo i ^(.ìt». fu consacrato Monsig. Dome 7lieo tic Dominicis , da Dio chiamalo , quando meno vi pensava , a sedere ira i principi del popolo Cristiano. Nato nel 171 i. in Rorca Monfina, Diocesi di Teano , da oscuri ina onesti genitori , si unì alla Congregazione fondata dai Servi di Dio Alfonso (li Ligitoro e Vincenzo Mandarino . Nella divisione di ristoro «le Doiniiiicis seguì il secondo, onde fè parte della Congregazione del Sacramento . Dolalo di profonde cognizioni , di voce armoniosa e sonora , e , «pici che più importa , di uno zelo divorante > ritrasse immensi frutti dalle Missioni . Per opera di lui restò eretta una casa del suo Istituto in Teano , ove dimorò Superiore pei' sei anni . Trovandosi col Mandarino iu llnniii per alluri della Congregazione , si arrese alle istanze ili Monsig. Pietro Paolo 'Posi, novello Vescovo di Ferentino, desideroso di dare comint iamcnlo al suo pastorale ministero con una Missione , che. de Doiniiiicis diresse . Valutò Tosi 1' acquisto, che falla avrebbe la sua Diocesi , se ritener vi potesse il dolio, e zelante operajo ; e riuscì a fargli accettare la Penitenzierìa e la Rettorìa del Seminario. Questi due impieghi avrebbero assorbito il tempo di qualunque altro , ma de Dominicis seppe trovarne per applicarsi ad istruzioni , a consigli , ad accademie , all' assistenza de' moribondi . Or venne a transitare per Ferentino Monsig. Tommaso Azpuru , Ambasciatore straordinario della Corte di Spagna a Roma ,-il quale entralo m ila Cattedrale richiese con premura un buon direttore di spirito . Gli fu indicalo il Can. Penitenziere , con cui ebbe un segreto colloquio , non sappiamo su quali oggetti . Più non vi volle perchè 1' Azpuru scoprisse la dottrina e la pielì» di de Doiniiiicis , e mota proprio ne informasse Clemente XIII. , per cui cenno nel dì 27. Gennajo 1760. si spedì a ile Doiniiiicis 1' avviso di essere sialo eletto al vacante Vescovato di Ortona e Ca npli . Siami lecito notare che Monsig. Azpuru , creato in seguito supremo Inquisitore di Spagna ed Arcivescovo di Valenza , liuì i giorni iu Roma in olore di santità .
   Pervenuto il novello Vescovo in Campii , adempì col suo confratello Mazzara la visita d' uso: ma recatosi questi a ripatriare in Sohnona , vi fu colto dalla morte nel dì 3i. Agosto 17IV5. nell'età di sessantasei anni . Si vede nella Cattedrale di S. Panfilo il suo deposi lo , ornato ili tini marmi e di lunga iscrizione. Erasi Mazzara vigorosamente opposto alla pretensione dell' Arciprete e de' Canonici di Molitorio , i quali poggiati alla bolla «li Paolo IV. nell' erezione della loro Collegiata , intendevano arrogarsi il diritto di stabilire i Vicarj Curali , indipendentemente dal Vescovo , e poco meno della qualità Atdliits . Protetti dal Duca Bottelli , cui testé il feudo di Molitorio era passato a titolo «li eredità «lai Cresecazj , ottennero mandato di manutenzione dell' A. C. Ma portata la causa in grado di appello alla Rota Romana sì risolse primiera metile nell'udieuza de' 22. Marzo 1760. ili nulla deciilere sul possessorio , se prima non si fosse «liscusso ciò che di diritto . Indi ai 5. detto anno , avi-lido il Commissario Monsig. de '/.eluda elevala la questione : an et de cujus bono jure constet , elioni ad effeetwn manutentionis '( Uscì fuori il rescritto : constare de borio jure Episcopi . E nuovamente proposto agli 11. Aprile 1766. il dubbio: an standum , vvZ recedendoli a 'tecisis'f Si rispose: in decisis . l'anno della morte di Mazzara lo fu parimente li Elisiìbetta , vedova di Filippo V, ed avola del