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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   rantotto combattevano lo spirito del secolo , nemico di simili forme aristocratiche , ed.il favore dell'Assessore Ruggiero, facile ad immischiarsi negli affari di Città , più di quello che le sue attribuzioni esigevano . Pur non di meno eglino si sostennero nel Consiglio a lutto il 1767. , e nell'amministrazione a tutto il 1768. Nel 1769. però , per effetto d' interim mistica provvidenza , composto venne il Magistrato da due dei Dottori opponenti , da un Mercante , e dà un Orefice : novità , che divenne causa occasionale di altra Briga , che andiamo a riferire , dopo aver notato che nel di del jiosessso de' nuovi Amministratori si unì gran jwjjoIo estuante nella piazza , e si vide preparato un fuoco artificiale da incendiarsi nella sera . Ma perchè fu questo impedito dal Tribunale , venne in cambio una Novena iu onore di S. Berardo , durante la quale furono gli allestiti fuochi consumati paratamente .
   I novelli Rappresentanti non mancarono d'intervenire alia processione della pace nell'ottava di Pasqua , caduta nel 1769. ai 3. Aprile. Terminata la processione , il Canonico celebrante non presentò a baciare al Capitolo ed al Magistrato la reliquia di S. Berardo : ma data appena la benedizione , la passò in mano al Canonico Diacono , il quale la consegnò al Capo Sagrestano Sacerdote , dalle cui mani la baciarono il Capitolo , gli Amministratori ,-ed il popolo. I secondi non fecero pel momento attenzione alla novità , ma tornati alla casa comunale , attribuirono essa a disprezzo verso le loro persone del celebrante , Quarantotto di famiglia : e scrissero immanli-nenti risentite lettere al Preside ed al Vicario Donato Antonio Dimisi , essendo Monsig, Sambiase in Napoli , chiedendo soddisfazione . il Preside tirò in lungo , ma il Vicario , ottenuti per affare premuroso di giustiziti quattro soldati dal Tribunale , chiamò a se il Canonico , e chiuder lo fece nel carcere , non avendo voluto valutare per nulla le escusazióni addotte d' inavvertenza , del bisogno di cambiar di camicia per copioso sudore, e di non aver finalmente mancato a stretta obbligazione , Come accade sempre nelle questioni di partito , i po,>olari esaltati gioirono dell' arresto del Canonico , mentre la grande massa de' ciliadini ne restò dist iaciuta ed empì il cortile del Vescovato . Trovavasi di quei giorni in Teramo Monsig. Antinori, volto a raccogliere memorie per gli Annali di Apruzzo , eh' ei meditava , il quale Spontaneamente si portò all' Episcopio per rappresentare al Vicario l'irregolarità e la violenza del dato passo , e suggerì eccellenti temperamenti : inutilmente però , giacché il Danisi non più sul fatto primitivo fondava la ragione dell' arresto , ma sulle parole irrispettose avanti a lui dal Canonico proferite ; Verso sera si tenne un congresso del Preside , Assessore , e Vicario , cui fu poco dopo chiamalo Antinori , Questi, perduta la pazienza , dimostrò insussistente la pretesa mancanza di rispetto , e così opinarono anche i due primi . Per decoro del Vicario conchiusero che si procurasse una supplica o del Cauonico o di uno de' fratelli , colla quale , come per grazia , si chiedesse la scarcerazione : ma per quanti mezzi si adoperassero , ninno volle farla . Bisognò quindi che il Danisi , dopo le tre_ della notte , chiamato il Canonico alle sue stanze , si dichiarasse bastautemente soddisfatto e mostrasse una sentenza , con cui lo abilitava al mandato , riserbandosi di prendere informazione . Nell'indomani, congregato il Capitolo risolse a voti unanimi d' inviare il vilipeso collega in Napoli , e di sostonervelo a spese del Collegio fino alla nitrazione del torlo ; nella persona di detto Canonico essendo rimasto-offeso il decoro di tutto il Capitolo.