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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   » divisione di colcsla Cittadinanza in tre ordini 'civici , cioè di Nobile , di » Civile , e di Popolare , non potendo in modo alcuno considerarsi Nobiltà a generosa se non provvedente da lungo possesso de' Feudi, o da titoli con-11 ceduti dalla Itegal tu «ni licenza , o finalmente provvedente da supremi gra-» di occupati nella Melizia , nella Magistratura , o nelle dignità Ecclesiasli-11 clic : e «juindi per conseguente esser vana ed insussistente la caratteristica a di nobiltà dala da cotesla Udienza nelle sue relazioni all' ordine degli ansi tichi Decurioni ; mostruosa cosa essendo il vedersi colali famiglie Decurio-» nali sfornite per la maggior parte di lettere e di beni , anteposte alle fasi miglio di Avvocati , Dottori, e di altri onesti Cittadini , le quali per lun-» go tempo si sono mantenute e si mantengono tuttavia co» lusLro . Per la ii quàl cosa avendo il Re risoluto che si faccia la scelta de' nuovi Decurioni a da soli due ordini Civile e Popolare , comanda a colcsla Udienza che » nell' ordine de' Civili faccia comprendere gli Avvocati , i Dottori , e quei » che colle rendite de' loro beni si sono mantenuti , e si mantengono tulla-» via con lustro e splendore , e li padri de' quali no» abbiano esercitate arti » sordide e vili , e qu-.i Negozianti ancora , che posseggono fondi considere->i voli , e vivono con decoro . E quindi , così formalo tale ordine Civile , »i vuole la M. S. che dal medesimo e da quello de' popolari si eliggano a ogni tre anni i» pubblico parlamento trentasei Decurioni per segreti sulfra-ii gii de' Cittadini cioè dei Capi di famiglia tanto della Città , quanto delle a Ville , le quali fanno colla medesima un corpo solo . De' quali Decurioni a diciotlo devono essere dell' ordine Civile , e diciotto dell' ordine Popolali re , comprendendosi fra il medesimo qualche individuo delle Ville ancora, a che si reputi più idoneo ed abile al governo . Da questi trentasei trienna-vi li Decurioni , comanda S.'M. che si eliggano ogni anno , per segreti » suffragi e per maggioranza de* voli , gli Amministratori di cotesla Città , a cioè un Sindaco e tre Eletti , i quali si debbono eligere tra gì' indivi-il dui , clic sieno fuori dell' ordine de' Decurioni sudelti , ed il Sindaco che n sia alternativamente cioè un anno dell' ordine de' Civili , ed un altro dell' >i ordine de' popolari : e gli Eletti ogni anno due dell' ordine de' Civili , ed » uno dell'ordine de'Popolari . Vuole però la M. S. che questa sovrana deli terminazione non escluda dalla nobiltà coloro che si tengono con lustro , >i ed abbiano il padre e 1' avo , che non abbiano esercitati olficj vili . Ess-3i guisca adunque esaltamento cotesla Udienza lulto ciò che la Regale prov-ji videnza ha risoluto, per bene di cotesto Pubblico e fine delle liti; fàcen-w do assistere 1' Assessore Avitahile nel parlamento da farsi per questa desi z'ione de'novelli Decurioni. Napoli i. Dicembre 1770. - Carlo de Marco-» Udienza di Teramo . >1 9
   L' Assessore Avitabile prosedè iu effetti al Parlamento generale tenuto nella Chiesa di S. Agostino, ove rimasero nomiuati in Decurioni diciotto cittadini del ceto ch'ila , ed altrettanti del popolare . Unito per la prima volta il nuovo D -curiouato ai 20. Gennajo 1771. scelse a proposta degl' interini Amministratori, in Sindaco uno del ceto civile, non appartenente ai quarantotto , e i tre Eletti : disegnò tra eligibili alla carica di Portulano , riscr-baudone le preelezione alla Camera della Sommaria : e creò Giudice del Civile jl Sindaco dimissionario . Non s' ingerì sulla destinaziooe del Governatore de' paesi componenti il Comune di S. Giovanni a Scorzonesolita a farsi dal Magistrato . L' assessorato di esso e del Portolano, quando non l'ossero stati lau-