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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   La perdila della Città non era finalmente decisiva per la Cittadella , che la domina: eppure 1' una si trasse dietro 1' altra , ed ecco come. I soldati provinciali e litlorali, benché si fossero coperti di gloria , non erano avvezzi alle sanguinose scene della guerra : quindi rimasero tocchi dalle vendette , che sotto i loro occhi si eseguivano , e cominciarono a temere di esservi anch' eglino un giorno soggetti . Diedero di più ascolto alle insinuazioni, che loro si facevano dalle case più vicine al Castello , nelle quali i Francesi eian penetrati , a dispetto delle mitraglie e delle granate : nè si mancò di far intendere ad essi che una resistenza ulteriore , nello stato attuale del Regno , non era tanto un militare dovere , quanto un' ostinazione degna di esemplare puuiziohe . Di già ubbidivano appena agli Uiliziali , di già ordivano congiure ; ond' e che Wade contro sua voglia si vide obbligalo in fiue a trattar della resa . Rigettate da Fregeville le prime condizioni proposte , altre se ne conchiusero nel dì 23, secondo le quali la guarnigione si rendè prigioniera di guerra . Si lasciò libero ai comuni , ed agli Uiliziali avanzati in età , il ritorno a' loro focolari , o il prender servizio m ila nuova armata Napolitana. Gli Uiliziali più giovani e ffade furono condotti a Ni ni e s , ove alcuni vennero ritenuti per tre anni , altri anelli: più a lungo , con libertà di girar per quella Città e pei dintorni . Pichary , di cui si è fatta menzione , restò Comandante del Forte , della cui giustizia od umanità si ebbero i Civit.-llesi a lodare. Il Preside de Sterlich ed il Vescovo Nanni cors-ro l' un dopo f altro a Civitella per confortare quei costernati cittadini , per soccorrere i più poveri con limosino , e per inlorporsi acciò ogni rigore ed inquisizione cessasse .
   Il foglio periodico militare del deposilo della Guerra lia falla onorata mnncionc della resistenza di Civitella , ed ha riportalo il monumento lapidario , da collocarsi sulla porta princi,>ale della Città , approvalo dal Re con decreto do' 19. Giugno 1819. Memorine Posteritatis - Lapis ìùc commen-dat - Fortitudincm virlutemque bellicam - Civiuni Trnentitwrum - qui anno MDCCCFI. - Cam parva nianu Mililum praesidiariorum - Duce Matthaeo Wade Areis Praefccto - Patriae propugna/ione suscepta - Ini-petum Gallorum - Magnis copiis gravique obsidione - Castrimi prenu-n-tiuni - Per ////. rnenses - Singularis Jidelitatis exemplo - Sustinuerunt . All' autore dell' iscrizione Sig. Cav. Carelli fu fatto supjiorrc che uu Api-tante del Generale Miollis presentato si fosse a Wade in qualità di parlamentario ai 2 3. Gennajo , e che nel dì seguente un corpo Francese investito avesse Civitella . Non saprei cosa dire del primo dato , ma il secondo è sicuramente erroneo : e 1' assedio di cui abbiamo parlato , non quattro mesi, ma cinquantasei giorni durò precisamente .
   Respirava appena Civitella dai disastri dell' espugnazione , quando venne a colpirla una disgrazia novella . Suscitatosi nel dì 14. Giugno fiero temporale , un fulmine andò a piombare sul magazzino di polvere , situato alla punta occidentale del Forte , e fece saltare in aria col magazzino la vicina Chiesetta della Madonna del Carmine e le fabbriche adjacenti . Buono per Civitella che 1' esplosione lauciossi verso settentrione , ove non csislono case . Pur la parte che si gittò verso la Città vi produsse alcuni guasti . Della sentinella Francese , che trovava6Ì di guardia al magazzino , uou si potè discer-nere né anche un vestigio . Fuori di essa non si contò altro morto che una donna Civilellese , • benché diversi rimanessero feriti. Ricordarono allora i