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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   S. Francesco , illuminazione e fuoco artificiale nella sera , guardia di onore a piedi ed a cavallo , tavola e circolo nel palazzo Vcscovile,, avanti con molta cura addobbato , essendo in quella circostanza Monsig. Nanni passato ad abitare nel Seminario ; ecco ciò che disperse non modica somma di denaro . ^Della venuta di Giuseppe-Napoleone in Teramo è rimasta perenne memoria nel decreto , tendente a dirigere ed incoraggiare la costruzione delle strade negli Apruzzi , inserito nel bollettino delle leggi . Ei ne parli nel giorno seguente , dirigendosi a Chieti per la volta di Giulia , scortalo fino a Pescara dai dragoni a cavallo della Guardia civica provinc'ude , come lo era stalo , venendo da Britloli a Penne e da Penne a Teramo. Tale scorta , indipendentemente da una guardia che accompagnava il viaggiatore , non era indicata dal mero motivo di onorificenza . Fin dal precedente mese di Aprile erasi formala nelle montagne di Farindola una mano d' insorgenti, la quale aveva invasi e messi a contribuzione Castiglione Messer-Raimondo , Risenti , Castagna e Castelli . Molestata dalla Guardia civica provinciale , erasi rintanata iu quei selvosi monti per un tempo , donde , maggiormente ingrossata , risbocco negli ultimi giorni di Maggio , cominciando le operazioni coli' impadronirsi di Bacucco e di Civitclla-Casanova . Si volle ebe dessa fosse una ramificazione ed uno scoppio parziale di piano più vasto , appunto in Maggio sventalo in Napoli . Non è del mio assunto il ricordare le conseguenze dell' entrata degl' insorgenti in Penne ai 5. Giugno : la percossa ch'ebbero presso il fiume Tavo : i delitti commessi in Tossicia ai i3. Giugno ed a' 3o. Luglio : il poco effetto della determinazione adottata da Par-toneaux di accerchiarli , col far partire delle colonne dalla volta di Penne , di Aquila , di Ascoli e di Teramo , troppo deboli all' uopo : e nò anco la resistenza di Atri e di Città S. Angelo , dove non poterono penetrare gì' insorgenti , cresciuti al numero di più centinaja . A me basta il dire che i Paesi di quà dal Vomano rimasero tranquilli , tranne qualche intelligenza ed adesione , scopertasi in alcune ville di Roseto : che Teramo non restò mai sguernito di forza militare , perchè il Colonnello Giustini, Comandante della
   Iirovincia , onestissimo Ulliziale , ma vecchio ed ansioso di conservare al più ungo possibile il rimanente de' giorni suoi , non permetteva che dal fianco di lui si assentasse quella che vi si trovava , gridasse pure chi ne aveva la voglia ; e che Teramo vide inaspettatamente arrivar legato nel di aa. Luglio e nel dì seguente appiccare uno de' più temuti capi , colto così . Erano stati gl' insorgenti in Basciano , nè lo avevano evacuato se non dopo esatta una contribuzione ; quand' ecco comparirvi nuovamente quel capo a cavallo , a richiedere , coni' ci diceva , il saldo della contribuzione , portata fino a du-geuto ducali , minacciando altrimenti sacco e fuoco . Mentre con lui trattavano gli Eletti ; più non potendo un giovane Bascianese digerire tanta prepotenza , assicuralosi in prima che quegli era solo , lece cenno ad alcuni Paesani perchè il secondassero . Quindi all' improviso lo urlò così bene che lo balzò di sella , e tosto correndo tutti sopra di. lui, se ne assicurarono e lo condussero a Teramo sul suo medesimo cavallo .
   La moderazione del Generale Parloneaux , ed il rigore di un Tenente Colonnello contribuirono con mezzi opposti al ristabilimento dell' ordine nel secondo distretto : avendo il primo pubblicata un' amnistìa , ed essendosi posto il secondo con grande impegno a perseguitare gl' insorgenti , alla testa di una forte colonna di soldati di linea , fino negli alti gioghi degli Appennini ,