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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   .
   Guari non andò    La pace profonda, di cui si godè sotto il regno di Francesco I.,. fhvorì mirabilmente le opere pubbliche , il cenno delle quali è fortunatamente per noi ciò che riempie quest' ultimo capitolo . Coi fondi distrettuali si avanzò la strada verso il mare : e nel 1825. si costruirono le spalliere sul dispendioso ponte , già ultimato , al fosso di Cartecchia . Da gran tempo sentivasi la necessità di un palazzo , che proprio fosse della provincia , ad uso dell' Intendenza e dell'archivio generale. Svaniti diversi progetti e sormontate pa-reccliie difficoltà , con Regale Rescritto de' 28. Giugno 1826. 1' Liteudeute restò autorizzato ad acquistare cinque case al capo occidentale della Città ed a stipulare le quietanze co' padroni delle medesime , a favore della provini ia compratrice : il clic fu mandato ad effètto iu parte cou rogiti del Notajo certificatole Sig. Giovanni Palombieri de'6. Giugno 1827. ed iu parte con depositi nella cassa di ammortizzazione , da esser liberati a chi di dritto . Prima impresa fu 1' atterrare nella maggior porzione Je fabbriche preesistenti , tuttoché non vecchie , e ( lasciato uu vuoto a levante , onde il palazzo rimanesse perfettamente isolato ) il gittare i fondamenti della nuova . Questa , ri ci momento in cui scrivo , vassi elevando : nidi' atto che gli scalpellini colla pietra di JoaneUa lavorano gli ornamenti del portone e delle finestre . Alla nettezza e salubrità della futura residenza del primario Magistrato della provincia sembrò indispensabile aggiungere una cloaca praticabile , 1% c,uale ne accogliesse gli scoli . Essa si fece nel 1829. conducendosi sin fuora la Città , lungo la strada del corso , del seminario, e del teatro : il che ha dato e darà il comodo ai cittadini , possessori delle vicine case , di liberarsi làcilmente dalle immondezze , con immetterle in quella , a via di brevi sotterranei meati . Dalle teorìe della sanitaria polizia sarebbe indicato lo stendere simile vantaggio agli altri quartieri di Teramo .
   Dopo il rinnovellainento del Duomo per le cure di Monsig. de' Rossi ,. il suo intonaco era stato rimbiancato una volta , in occasione della grande festa della traslazione di S. Berardo . Il Vescovo Pezjella fè dare ad esso una seconda mano di bianco in autunno del 1826. . Fè spiugcrc iu oltre l' altare maggiore di alcuni palmi verso ponente , dentro 1' ambito del coro : e demolire un capo altare di mattoni a libretto , adorno di pitture e d' indorature , cui era come addossalo e che veniva sormontato da una statua colossale di stucco della Vergine assunta in Cielo . Nè una insensibile obliquità , eh'erasi data all'altare ed alla sui spalbeca , nè la posizione di quella statua , la quale copriva il fenestrone del coro a chi entrava in Chiesa , mancava di scopo ; 1' una c 1' altra giovando a nascondere la torsione de' muri della navata superiore , difetto assai spiacevole della nostra Cattedrale . Ora poi che fin dalla porta principale quel fenestrone presentasi in tutta la sua luce fuori linea col maggiore altare , il mal augurato divergimeuto salta aa-