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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   3oi
   adequata idea, liassi a sapere che fra gì' indicati due punti correvano le mura della Città , aventi interiormente una via stretta , o sia 1' antico pomerio : che all'esterno esse soprastavano a vasto fossato, il quale estendevasi lino alle terre de' Canonici nel piano di S. Venanzo: e che iu mczio a questo gran cavo , dirimpetto alla Chiesa della Madonna degli Angeli , rimaneva una specie di promontorio , forse come testa del ponte a lcvalojo , stato una volta avanti la porla . Fu qui che nel i8o3. e 1804. si appianò il terreno c si apri una strada jicr passeggio , lungo il promontorio , come a suo luogo si disse . Or nel periodo contemplato nel presente capitolo , della vecchia strada , dell' area de' muri e della parie di fossato più vicina olla Citlà , si è formato un piano perfetta mente livellato , ornai giunto in lunghezza al largo de' Cappucini , avendo a ponente il passeggio riparato da due fila di olmi , anch' esso prolungato e ,>oslo al livello col piano : come iu questo così iu quello si sono disposti sedili , per comodo de' passeggiatori : e si è cominciato a rincalzare eziandio 1' altra metta di fossato verso S. Venanzo . Prendendo i cittadini molto diletto di tal luogo di onesto divertimento , sono con replicate soscrizioni volontarie concorsi alle non modiche s,>ese , che desso ha costato : e dei-si al Capitano Sig. Giuseppe Monlorj il vanto di averle promosse e di avere sorvegliato ai lavori .
   Pel livellamento in parola fu necessario abbassare il menzionato largo , il che giovò a rendere meno inclinata la discesa a ]>orta Romaua , anch' essa ambiata . Sorto il pensiere di fare , lungo la medesima , «la S. Giorgio «1 poggio sopra lordino, un solo e delizioso passeggio ; porla Romana colle sue petrÙTC , tuttoché ancora in buono slato , come quella che lo avrebbe ingombrato e interrotto, restò condannata ad essere rasata: lanlo più (si disse) diè col togliere quel vecchio fabbricato , si sarebbero accresciute 1' aria e la luce allo stradone di S. Domenico, poco prima lastricalo . Le pietre della fu poi-ta Romana scivirono al rinfcrramento della casa comunale , ove sulla base della scarpa al muro di tramontana è toccato a giacere al frammento di lapida da noi altrove riportato , il quale fortunatamente non è andato jierdulo.
   Le migliorazioni descritte e le altre che si pregiavano non valsero a ritenere Monsig. Pezzella , partito per Napoli all'entrar di Novembre 1827. dall' ivi rinunciare , in Maggio 1828. al Vescovato Aprutino , ad oggelto*di ottenere, in vece la coadjutorìa con futura successione di Calvi e Teano : successione che prevedevasi avere in breve a verificarsi , stante la decrepita età del Vescovo titolare di Lucia . Se il sacro nodo che aveva legato Mou-sig. Pezzella alla Chiesa Aprutina non si sciolse .al momento , in cui la rinuncia di lui venne accettata dal sommo Pontefice ; certamente rimase sciolto nel Concistoro de' a3. Giogno , quando fu egli proposto al Vescovato di Zela , nelle jtarii dogi' Infedeli , colla mentovata coadjutorìa . Nondimeno per tardanza di partecipazione plliziale , non giudicò il Capitolo di poter de-venirc prima del giorno 12. Agosto all'elezione del Vicario, la quale cadde , come nella precedente vacanza , sull' Arcidiacono Nicolò Tamburini .
   E' J*are die il gusto per le pubbliche opere da Teramo si fosse dillùso agli altri Pa