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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320
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gncto , Faicto , le Fajctc , Abetemozzo , Ginepri , Cesa-castùia , Cesa iil Rocca S. Maria , Crognaleto , Fratloli, £7rc , Cerqueto di S. Vito , Certfuko villa di Civitella , Cerreto , Selva de' , piana cte.
V intitolazione in Gualdo , cioè nel Bosco , che jiortava la Chiesa di S. Vera nzo, ed il nome di Querceto , che davasi alla porta meridionale , vicino la scora,»rsa Chiesa di S. Pietro , non lungi da S. Spirito , dimostrano che Teramo avea legna ccdnc fin accosto alle sue mura : ugualmente che la denominazione di Cesa o di Cesc , affissa a delle contrade non solo nel territorio della Città , ma nelle pertinenze altresì di «piasi ogni villa , indica lo stragi simultanee r che si son fatte degli abbattuti alberi . Or fino a quando la Regione e jarticolarnunte le montagne e le colline ebbero piante arboreo a dovizia ; 1' acqua , o dallo scioglimento delle nevi risultata o in piogge caduta , veniva iu buona jwrziono dalle interiori ra«lici assorbita : ed il resto , che pur dovea scorrere , rollo e suddiviso dai tronchi e dalle radiche esteriori era costretto ad inzuppare il terriccio dalla decomposizione delle foglie accumulato , a filtrarsi , a penetrar le viscere della terra, ed a riempiere gì' interni Inciui delle sorgenti . Di qui è clic i fiumi ed i ruscelli ricevevano un alimento abitualmente eguale , e fluivano jier letti proporzionati e stabili . Allorché ]*>i gli sciocchi montanari si avvisarono di mutare iu campi da semina le solve , adoperando non le scuri ma il mezzo affatto e per sempre distruttore dei fuoco , o ( coni' «ssi dicono ) le irrotte , ed in vece n' ebbero , o pochi anni , rocco nude e dilavate : allorché proprietarj non meno insijiiciiti dell' inferiore Regione ridussero a regolare coltura i terreni di ripido ixvidìo , dalla natura destinati a boschi , ed in cambio li videro divenire inutili all' uno od all' altro oggetto : allorché ( jier ,>arlare di tempi da noi moti lontani ) gli straordinari bisogni o il poco senno delle famiglie , la facilità della vendila alle fabbriche di cremore di Teramo e di Giulia , il pretesto delle imminenti soppressioni, verificate o credute , delle Ccclcsiasli-che e regolari corporazioni, 1' inazione in taluni lempi necessaria delle Curie Vescovili sullo sterminio degli alberi chiamati grandi dal dritto Canonico , senza discrezione operato /lai Rettori curati e non curati , privi d' interesse e di timor di censure, l'infedeltà o oscitanza di più specie di amministratori , la mala fede do' tempoianc-i fillajuoli , lo scortecciamento delle giovani queiee addcscalo tiai conciatori de' cuoi , ondo aver nelle scorze uu tarmaggio succedaneo alla «dionea , allorché iu somma cento concause hau diminuito assaissimo e Loschi e querceti ; le acque non più rattonute da alcun inciampo , scendendo perciò con velo ti là terribile dai monti e per le gronde de* colli , hanno suiosso 1' humus di sua natura friabile e leggiero , st acuito ingenti frane di massi calcarci e tufàcei , sorpassalo e riempiuto di pietrame , di ciottoli,.e di sabbia i primitivi alvei , c rotolato le meno pesanti spoglie fino al mare.
Unicamente all'anno i833. appartiene l'introduzione in Teramo del culto di S. Fdomena . Dalle progressive relazioni isteriche scritte «lai piissimo Sacerdote D. Francesco di Lucia pubblicate in Napoli , e da' compen-dj che ne sono comparsi in Pesaro od altrove , il mondo Cattolico ormai tutto conosce 1' invenzione del sacro corpo della gloriosa Vergine e Martire , avvenuta a' a5. Maggio m'Ho catacombe di Priscilla nella via Salaria : la lapida in figulina , col nome proprio Filumciui , e coli' indicazione in minio dei sinodi del solleilo martirio ^ riconosciuta per lapida allatto singolare nd