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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
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1587. in favore di Alessandro Boncori di Campii . Se i Vescovi Aprntini specialmente del secolo XVII. videro di mal occhio il jus di bollare nel loro Capitolo; come potevano vederlo i Vescovi , ad esso stranieri , di Campii ?
S. Maria di Faugnano , che nella visita del 1611. era insieme con S. Lorenzo di Magliano già governata da un solo Rettore . Riguardo ad essa lui sono imbattuto in tre collazioni : la prima del i2g5. jure devoiutionis , stante il silenzio dei patroni : la seconda del i3a4- a presentata di diversi laici : la terza è quella riportata all' articolo S. Cecilia .
S. Maria di Guzzano . Il Capitolo la conferì a'9. Febbrajo i3a8. a nomina dei nobili Corrado de Leognano e Muzio de Aviano : avendo dato termine al Rettore di S. Angelo , anche in Guczano , onde produrre le ragioni che vi vantava . La natura feudale del patronato e 1' importanza del beneficio portarono ehe in seguilo divenisse appannaggio dei Prelati e Cardinali di Acquaviva .
S. Maria di Joanella parrocchiale . Che nel 1289. fosse di patronato del popolo di quella villa , si vide nel Cap. XXXVI. Che durasse ad essere così nel secolo XIV. si può giudicare dal gran numero dei presentanti, espressi in una bolla del i32g. ed in due del 1357., la prima per istituzione del Rettore , 1' altia di un Prebendato . Che nel XVI. secolo una quota di patronato fosse passala ad un ramo della nobile Teramana famiglia l'orti, di cui sono eredi i Sigg. Petiini-Bernardi , si ravvisa dalla collazione del ¦ 536. cum Ecclesiis S. Flaviani , et S. Barbarae annexis : e da quella del i583., che probabilmente fu 1' ultima capitolare . L' esame , che il Vescovo fece in quest'ultimo anno del patronato e dell'istituendo, creò il processo beneficiale num. 98., ove sono riprodotti consimili atti più antichi del Canonico , che il Capitolo destinava Giudice in cognoscendis causis bene-Jìciontm . Altro processo poi, num. ia3. ci addita che nel secolo XVII. le bolle sono state spedite dai Vescovi , e che il patronato è oggi diviso fra molte famiglie di Teramo , di Joanella e di altri Luoghi .
S. Maria di Lavarone scomparsa non meno che il villaggio , da cui prendeva la denominazione . Nella bolla più antica , la quale è del 1291. era già Lavarone in territorio Terami . In altra del i34<>. vacando per morte di Angelo Paladini di Teramo , fra i patroni comparisce il Pievano di S. Paolo de Alvata o sia di Torricella . Nel i58a. agitata lite avanti Sir Sebastiano Corradi Canonico Giudice , fu posto in chiaro che alla Chiesa di S. Paolo spettava il quinto di patronato : e la mellà di altro quinto al monastero di S. Matteo , come erede di Giovanni Malacarne . La pluralità dei patroni portò nuovo esame nel i5g4- dal Capitolo commesso al suo Giudice Sir Gabriele Mattei , il quale spedita la citazione per editto e compilati gli alti , diede luogo al decreto fatto dall' intero Corpo , che in favore di Vincenzo Mirti institutionis litterce expediantur in forma ( Ar. Cap. fase. 42. ). Uno dei quinti apparteneva ai Fabritj e Sir Veuanzo presentò , anche qual procuratore di Sir Principio . Le collazioni posteriori del i6a3. del i63i. del i65i. del 1666. e del 17aa. in favore di Niccolò Salamiti indicano successori dei Fabritj le famiglie de Fabritiis , Ricci , e Vezj . Il Sslamili ebbe vita sì lunga , che quando ne accadde la morte crasi aperto il campo alle secolarizzazioni de' beneficj semplici .
S. Maria di Lertario , entro i limili dell' attuale parrocchia di Acqua-