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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   rjunli i loro nomi non venivano compresi. Certamente il numero u era ancor meno determinato . Se non mi sono ingannato Dell' esame di un libro , in cui la carta , il carattere, ed i nomi di conosciuti Canonici indicano il declinare del XIV. o i primi anni del XV. secolo ; il totale degli Aprutini Capitolari , fra residenti e non residenti , giunse in un epoca a quarantuno ( Ar. Cap. n. Ga. ) : ed liansi a rimarcare fra essi Simon Lelli e Nannes Lclli . È questo un Cedolario di quartarle , da potersi chiamar meglio movimento e passaggio continuo in frazioni ; poiché la quota di ciascun Canonico andava alla sua morte ad accrescersi ai superstiti : ond' è che il novello provvisto nulla introitava sul principio , non cominciava a percepire che alla prima morte di collega , se pure eran passati sei mesi dal giorno del possesso , ni; aumentava gì' introiti che colle progressive vacanze ed a misura eh' egli avanzavasi beli' anzianità ; sistema forse plausibile in se stesso , ma clic portar doveo un' estrema confusione , di cui risentesi finanche il libro in quelle sue aggiunte , correzioni e cancellature , da non farmi asserire senza perplessità che le cedole fossero state precisamente quarantuna . Posso asserire però che oltre le quartane in grano , pagabili da tutte le Chiese soggette ; S. Angelo di Castrogno , S. Apollinare al Poggio , S. Lorenzo di Scacciano , S. Maria di Canzapo , S. Stefano di Canzano e S. Vitale di Castellalto corrispondevano puraùche de spelta ... de annona : e S. Croce di Cordesco e S. Maria di Rupo de hordeo .
   A sì fatta ineguaglianza e confusione , ed alla meschinità della rendita de' canonicati , che dal numero indeterminato e sempre soverchio de' godenti non poteva non risultare , mise finalmente riparo il B. Antonio Fatati , coli'impetrare da Niccolò V. una bolla in data de' i5. Maggio i45i. di cui piace riportare il tratto principale ( Fase. n. 3. ) . Sane venerabilis Fratrìs nostri Antonii Episcopi Aprutini, ac dilectorum jiliorum Archi-diaconi , et Capituli , singulonimque Canonicorum et personarum Ecclesie Aprutine , Nobis nuper exhibita petitio continebpt, quod licet in ea-deni Ecclesia in sui fundatione primeva , certus videlicet sedecim Canonicorum nume ras , una rum Diio P reposi to , qui majorem inibi post Pontificale tri dignitatern nbtinerct, et prebendarum equalitas ibidem extiterit , cum ejusdem Ecclesie Canonici communiter omnia haberent et viverent in communi ; succedente tamen tempore , ex qiuxdam tali quali consuetudine , seu verius corruptela ab aliquibus citra decursis temporibus , de quorum initio hominum memoria non subsistit , in cadetti Ecclesia obsen'atum extitit quod in ea incerius ac indeterminatus fuit , .et est Canonicorum mimerus , et distinctio prebendarum : quodque cum aliquem contingit ex dictis Canonicis de medio sumoverì , fructus , redditus et proventus prebende , quarti idem tunc defwtctus obtinebat , prvsertim ex pensionibus seu censibns Eccletiarum sivc Capellarum et ùenejìtiorurn , que Quartane ibidem vulgarìter nuncupantur , ac possessionum prefate Ecclesie , quorum fnictus , redditus et proventus ad Episcopum Àpnitinum prò tempore exiitcntem prò una, et ad Capitulum diete Ecclesie prò alia medietatibus spedare et pertinere nosewttur, Canonici superstites , et qui tempore obi-tus dirti ut premittitur defuncti Canonici, et ante per sex menses presente.y et residentes fuerint , prò equalibus inter se distribiumt et dividatit por-tio'ìibas, et sic denuo instans prò Canonicatu et prebenda sive canonicali portione Ecclesie hujusmodi obtinendis , si admittatur ad eosdetn . nihil