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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Capitolo e ad onta della scomunica fatta pubblicare , crasi maliziosamente occultata la bolla di Sisto IV. , onde dovè cedere al provvisto Apostolico ( Pr. ben. n. i83. ). Nel dì seguente alla morte del Tamburi, il Capitolo elesse e bollò Sir Sebastiano Corradi di Teramo Cari. Aprutino, destinando il Can. Sopranumerario Ciò. Angelo de Pan'ulis a dargliene il pos-se:>so : possesso a lui contrastato da 13erardino Migliaui Ascoltino , rinunciatario di un tal Gentile Capogalli , bollato dalla Datarìa per S. Martino ad Pagliarum . Tale lite forma 1' oggetto del citato processo , la quale lini a favore del Corradi ; tanto più che questi , a maggior cautela e benché il mese di Settembre fosse indubitatamente dell' Ordinario collatore, erasi anch' egli munito di bolla di Roma per S. Martino ad Cagliatami . Cujus institutio avea detto il Capitolo , collutto , provisio , et omninioda dispositio JYobis pieno jure dignoscitur spedare et pertinere a tanto tempore , cujus non extat hominum memoria in contrarium . . . Recepto prius a te , et per te prestito jìdelitaiis , et obedient 'uv juramento Nobis , ut dicto nostro Capitalo et sucressoribus nostris consueta debita solvas . Pubblicali i decreti del Tridentino , Sir Sebastiano si fece scrupolo di tenere canonicato e prcpositura , onde rinunciata questa in posse Reverendi Capituli, restò eletto e bollato ai 3o. Agosto 1567. Antonio Tarasela di Teramo, colle medesime forinole adoperate nella bolla pel Corradi ( Ar. Cap. fase. ) . Morto il Taraseli! , Gio. Francesco Furcolo Vicario Aprutino intimò il concorso, con editto degli 11. Agosto i58i. eh'ci tenne nel dì 20. non ostante che Virgilio Lilj fosse comparso per sostenere che la collazione spettava al Capitolo , il quale già 1' avea consumata in favore di lui . Il Lilj stimò bene ciò non pertanto sottoporsi al concorso ed alla spesa di altra bolla della Dataria Romana , in data de' 5. Settembre ( Proc. ben. n. 182. ) ove non è poco che leggasi : Cujus , duni prò tempore vacat , collatio ad Ar-chidiaconum , Canonicos , et Capitulurn Ecclesia; Aprutino; dignoscitur pertinere ( Ar. Cap. fase. 11. ). Successore del Lilj fu Odoardo Gridici nobile Inglese , creato Preposto da Papa Clemente Vili : il quale avendo rinuncialo in mano del Papa nel 1619. diede campo a nuova provvista P011-tilicia , secondo le regole della Cancellerìa , ottenuta da Deodato Deodali a' 22. Ottobre detto . Quando Deodato rendè a Dio lo spirito , che dato se eli era da Dio , 11011 vi era ragione alcuna da far dire che la prepositura l'osse vacata a pud Romanam Curiam . Perciò il Capitolo , pieno jure , la conferì al Dot. Macedonio Rapinj di Teramo ai g. Giugno iG38 : stante etiam , quod per sacram Rotarti Romanam pluries fuerit dieta institutio canonizata corani Illustrissimo P. D. Jo. Raptista Pamphilio , et deru-que Nobis fuerit mandatum de manutenendo super ipsa a sacra Rotti c.rpeditum . Firmò la bolla il Dot. Stefano Can. Coletti Vicarìus Gcneralis jurisdictionis Nereti et Turani. La vacanza della sede Episcopale influì perchè la collazione uscisse scevra da qualsivoglia intervento della Curia ( Ar. Cap. 11. G. ) . Ma Macedonio era animato più dallo spirilo di famiglia che da gratitudine verso il Collegio , che lo avea beneficato . Onde volendo lasciare il [lingue beneficio a Gio. Matteo Rapinj si avvisò rinunciarlo in mano di Papa Innocenzo XI. , il quale nella bolla de' 37. Aprile 1G79. «lisse : milliisqtte de illa Prcepositura , prceter Nos , hac vice , disponerc potuerit , sive possit . Morto Gio. Matteo in Aprile 1691. i voti de'Capitolari si riunirono ai 9. Luglio nel Dot. Filippo-Ctonio Urbani , che