coraoJamcnto a sperare , e clic senza il beneplacito d< 1 Collegio non sarebbe riusciuto a cambiar la natura «li quattro canonicati, rilònnò il suo piano : e cotanto esagerò il bisogno spirituale di Teramo , e la convenienza «li giusta retribuzione a chi lo avrebbe riparato ; clic nel dì 5. Ottobre 1793. il Re ordinò che la cura annessa al Capitolo sì disimpegnasse , come per lo addietro , da quattro Vicarj curati , cioè da un Canonico e da tre Sacerdoti . Volle però che fossero perpetui e che a ciascuno si assegnasse il proprio quartiere , colla congrua di cento ducati , da pagarsi dal Capitolo : che a questo appartenesse la nomina , ed al Vescovo 1' istituzione : a meno che il Capitolo non venisse a dichiararsi di Regio patronato , nel quale caso là nomina dei quattro Curati sarebbe devoluta al Re . A questa inaspettata antifona si avvisarono i Canonici a produrre ragioni e «lillicoltà , a moltiplicare agenti in Napoli, ed a contrarre debiti, or ora tutti estinti ( sia detto a gloria degli attuali componenti il Collegio ) . Ma che ! Il Delegato Francesco Peccheneda ai i5. Gennajo 1794 . prescrisse « he se per altri sei giorni il Ca[titolo trascurasse di eleggere i soggetti , il Vescovo procedesse alla provvista per concorso . Erasi nella lusinga di conservar libera e non perpetua 1' elezione almeno del Cau. Capo-curato , e peniò vennero nominati soltanto i tre Sacerdoti e propriamente quelli che Monsignore voleva . Inutile tergiversazione! Posteriore dispaccio de'ai. Giugno 1794. ingiunse che se il Capitolo , nell' improrogabile termine di un mese , non presentasse anche il Curato Canonico , per essere esaminato ed istituito dal Vescovo ; questi supplisse collo siegliere un quarto Curato, eziandio tra i semplici Sacerdoti . Era naturale che il mese , a datare dalla notifica , scorresse : onde Pirelli entro un giorno solo , che fu il 5. Agosto , esaminò , approvò , spedì le bolle e diede il possesso ad un «juarlo Prete , cui assegnò il quartiere di S. Giorgio , eh' erasi riserbalo al Curato Canonico . Dopo tante sconfitte, fa pietà il vedere i nostri antecessori ricalcitrare alla soluzione del fissato Stipendio , brigare in Camera R«'gale perchè fosse ridotto a /\!>. ducati per ciascun Curato, giusta l'accordo autorizzato nel 1783. , e perder frattanto 1/4. ducati al mese per indennità di un Teramano , inviato a Napoli già «la più anni in qualità di procuratore . Poterono provocare un rimprovero al Vescovo , per avere di sola sua autorità conceduta ai Vicarj perpetui 1' insegna di una inozzetta cremisi : ma iu ordine al punto principale , ai 15. Gentia-j° '797- provarono il dispiacere di vedersi notificare \tali' Udienza provinciale altra Regal carta portaute che S. M. uniformandosi al parere della Camera Regale , comandava 1' esatta esecuzione delle due antecedenti sovrane determinazioni . Caparbj fino agli estremi , si fecero a sost.^icrc che 1' esecuzione potesse cadere soltanto sulle d«-cime , come unico fondo parrocchiale . Anche in ciò succuinberono , avendo il Tribunale sentenziato che si apponesse sequestro sui beni capitolari di qualsivoglia specie e provvonienza . Quindi se i miscrclli vollero percepire le rendite del ricolto di quell' anno , indistintamente oppignorato , fu d' uopo clic parte in danaro sonante e patte con una garanzìa soddisfacessero gli arretrati di tre anni .
   E questa 1' origine del sistema dei quattro Vicarj-curati perpetui . durato venti anni . Lasci qui il Lettore eh' io per uu momento combatta ti a P interesse , che naturalmente mi desta 1' umiliazione dell' illustre ma disgraziato Collegio , cui I10 l' onore di appartenere , e tra la voce della verità , la quale ini dice che indubitatamente utili riuscirono all' edificazione delle