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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Not. Ululilo Maialoni eli Nereto ai i5. Aprile 1724. eressero , pur sotto il titolo della Concezione , la settima prebenda , j>el cui fondo assegnarono un territorio di tomolate 171. ip nelle pertinenze di Cotogna, in contrada del. le Torri. Nel privilegio in data de' i4- Gennnjo 1789. è stabilito che il patronato attivo sia del Collegio , il passivo della famiglia Volpi ( Ib. voi. n. 11. ) .
   Il Duca Giosia III. avea costruita una cappella nella matrice di Giulia in onore di S. Michele , e 1' avea dotata principalmente con vasta e bella tenuta nel tcnimento di Colonnella in contrada di S. Martino , altrimenti Fonte-Ottone , con istrumento stipulalo nel piazzo ducale di Atri da Not. Francesco Martelli ai 9. Ottobre 1G66 : e Monsig. Monti gliene avea spedito privilegio di patronato ai 7. Gennajo 1667.' ( voi. 39. ) . Trovandosi iu Giulia 1' ultimo Duca Rodolfo nel 1748- > se gli fecero premure perchè consentisse alla trasmutazione di quella cappellata amovibile in cauonicato , salvo all' E. S. il jus di nominare . Avend' essa con tale condizione accordato il formale consenso , e presentato in primo Canonico D. Casimiro Contadini; la Corte Vescovile nel dì 20. Febbrajo 1749. interpose il decreto di erezione e d' istituzione ( Ih. Cap. e Coli. n. 11. ). Il Contadini , che forsa dalla furberìa e dalla petulanza avea desunto il cognome , non lasciò passare quell' anno senza impetrare da Rodolfo , ancor dimorante in Giulia a' 12. Giugno, il beneplacito, e dalla Congregazione del Concilio la facoltà di ridursi* il peso della Messa quotidiana annesso iu origine alla cappella di S. Michele . Lui morto , nel darsi il possesso a D. Pancrazio Papirj dal Re designato a succedergli , sorse ai 27. Dicembre 1786. contesa se dovesse costui prendere stallo immediatamente dopo i quattro Canonici di prima fondazione , perchè anch' ei Regio com' essi : ovvero dopo tutt' i Canonici di qualsivoglia derivazione . Taccio la ragione secreta , per la quale il Vicario generale Sis ini ù sostenne , o per dir meglio animò la pretensione del Papirj : il che fu una vera soverchieria . Accaduta successiva vacanza per moi te di D. Domenico Paolini , il Vescovo Nanni riferì che i quattro primitivi canonicati sotto il titolo di S. Flaviano avendo appena 1' annua rendita di 25. ducati 1' uno , mentre quello di S. Michele 1' avea di 3oo. , seuibravagli conveniente che di tatti e cinque si componesse un cumulo , da ripartirsi egnalmente . S. M. cui tale rapporto fu sottomesso nel Consiglio di Stato de' 20. Luglio 1818. si compiacque approvare la proposizione » purché dell' intera somma se ne formassero cinque Prebende, cioè quattro » di annui due. Go. ed una di annui due. 1G0. ». Su questa ragione proporzionale è oggi basata la massa comune fra i cinque titolari di Regia nomina .
   Ad un agente generale del Duca ed Arciprete il numero di otto Canonici parve ancora scarso al decoro del Collegio, di cui era capo : onde pensò e riuscì ad invertire in fondo di altri tre canonicati le entrate della confraternita del Monte de' morti , alla quale lin dal 1713. crasi aggregato il beneficio semplice di S. Andrea eretto nella Collegiata , per cessione di Marzia Leoni , erede di Coriolano Passarani patrona per intero . Quando tutto fu concordato , comparve 1. una risoluzione del pubblico Consiglio , radunalo da Paolo Corsi capo del Reggimento ai 25. Novembre 1751., in cui restò adottato il parere del Dot. Lorenzo de Losa-Mostacci di consentirsi all' inversione , a patto che di un canonicato avesse la nomina 1' Uni-12