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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
...... O5 .
come grazia quel clic già possedeva di fatto ; al quale giudizio mi lasciano principalmente piegar le parole concessi et confirniavi libi, in vece di dadi et tradidi , forinola usata di quei tempi nelle largizioni gratuite . Rapporto alle Chiese mentovate nell' atto di Guido, ho qui ad aggiunger qualche cosa concernente S. Giovanni a Castiglione , S. Maria a Pastigliano , S. Paterniano ai Piancarani, S. Vito di Campiglio e S. Pietro di Colle-Orsel-lo . Clic sopra la prima gli Abbati di S. Mariano durassero a spiegare libe-ram potestotem nel 144^- si rende chiaro dall' autorizzazione che 1' Abbate Niccolò Tuzj accordò , come Ordinario della medesima, perchè se ne vendessero i beni , ed il denaro da ritrarsi venisse impiegato nella fabbrica del designato convento de' MM. Osservanti di Campii . Mi è ignoto quando la seconda fosse stata unita estintivamente ai Canonici di Nocella : già lo era , ma non sappiamo da quanto tempo , nel \5ft-]. ( Acta Visit. voi. ^5. ) . Qualche lume di più ci è rimasto intorno a S. Patcrniano , di cui Brunetti cenna una collazione dell' Abbate Matteo nel i33i. Fra le poche carte , che ancora si conservano dall' unico Canonico superstite di S. Mariano , avvi una bolla del Vescovo Niccolò degli Arcioni Regio Consigliere e Collaterale in data di Teramo a' io. Marzo pur del i33i., colla quale , considerando che la cappella di S. Paterniano de Ancorano nel territorio di Campii non avea più che due famiglie parrocchiane , e che sita lungi dall' abitalo , uè meno a queste era accessibile ncll' inverno e nelle piogge ; discaricò il Rettore dai peso della cura , assegnando la famiglia Gualticra di Corrado alla curata di S. Lorenzo de Cesellano , e la Giovanna Jacobuzj alla Chiesa parimente curata di S. Stefano de Ancorano . Sospetto die per iinbro-gfio fra consanguinei scappasse agli Abbati la collazione di S. Paterniano ; poiché nel Imitano di Giacomo Silverio ( voi. 4- ) si legge una collazione pieno jure a Giammaria Montorj di Nocella agli 8. Giugno i5jq. delle Chiese rurali di S. Paterniano de Planis Ancluirani , di S. Giacomo di Battaglia , e di S. Vito di Campiglio , vacate per rinuncia , nelle mani del Vescovo di Colangclo Montorj . Le due prime sono dette parrocchiali nella citala visita del i58y. quand' erano possedute c molto trascurate da Giulio Bellolatte di Fermo , domestico del Papa . I naturali dei Piancarani intendevano allora di traslocare la loro Chiesa vicino alla villa . In line 1' Abbate e i Canonici impetrarono da Clemente VIII. con lettere Apostoliche , munite di Regio exeqtiatur , 1' incorporazione delle tre summentovate Chiese , e lor ne diede il possesso Francesco Gravioli di Campii, Vicario del Vescovo di Montalto , con atto stipulato da Not. Baldassarre Spitilli a' 22. Novembre i5qG. ( iu ardi. Coli. ) : rimanendo però soggettati al quindennio di scudi 55. e baj. 55. alla camera Pontificia . Poggiandosi eglino all' csonera-ziouc di Arcioni ed alla bolla Clementina , ove S. Paterniano era chiamalo beneficio , sostenevano di non aver altro peso clic della Messa festiva e di non esser tenuti alla cura delle anime dei Piancarani , ornai disabitalo nella contrada di S. Stefano , o sia nella parie dell' aulico feudo di Ripacannono , e cresciuto ove oggi sorge , entro i limili di S. Paterniano . Ma Monsig. Boccabarilc nella prima sua visita acconciò la bisogna . Fatti venire iu sua presenza 1' Abbate ed i quattro Canonici da un canto , ed i capi di famiglia dei Piancarani dall' altro , operò che ai i5. Ottobre iGoo. penes acta di uni si obbligassero all' amministrazione dei Sagrumcuti , oltre la Messa festiva da celebrarsi auchc nella nuova Chiesa , quaudo questa surobbesi costruì-