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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   .
   fa , e gli allri all' annua prestazione di due some di grano , oltre lo solito decime , compresa rpiella delle fave , che per lo avanti non vi era uso di pagare . Argomentando a posteriori possiamo dedurre che simile convenzione sia ripassata cogli abitanti dei Pagannoni superiori , i quali parimente rendono ai Canonici due salme di grano , oltre le decime territoriali . Della Ibndazione e prima collazione di S. Giacomo di Battaglia occorse far cenno nel Gip. LVIII. Neil' alto del possesso , che all' Abbate Colucci ne diede Cipriano Quintavalli , Pievano di S. Maria e Vicario del Vescovo Aprulino 'le Parets , ai iS. Febbrajo i486. essa vien detta strie ariiniarurtt cura , in contrada delle Legnature , confinante coi beni di S. Mariano . É facile ancora distinguere i pochi fondi proprj di S. Giacomo , Chiesa aliqualiter dotata , secondo fu espresso nel 1485. perchè comuni a tutti gì' individui del Collegio , dai primitivi della Radia e da quelli di S. Pietro (li Colle-Orsello , denominazione di cui rimane una traccia nelle Case ali' Orso , nome della parte bassa di Battaglia vicina a S. Giacomo . In tal modo si spiegano le doglianze dai Baltaglicsi portate avanti al Vicario gen. Basilio Vannuzj , nella visita del 15j5. ( voi. 34- ) perchè essendo sottoposti alla cura degli Abbati , non avevano il comodo della Messa nelle feste , malgrado che i loro antenati a tale oggetto e per le sepolture avessero fabbricata la Chiesa di S. Giacomo . Il Vannuzj prescrisse all' Abbale Giuseppe Ma-nieri , ed al Rettore di S. Giacomo Giammaria Moutorj , clic ivi celcbrasr-sero la Messa festiva , un semestre per ciascuno : e permise a quei naturali lo scavarvi le sepolture . Nella visila del 1587. S. Giacomo non avea per anco il fonte battesimale . Suppongo impertanto che S. Pietro di Colle-Or-sello sia stata curata , unita di buon' ora alla Badìa , e che ad essa si fosse surrogata S. Giacomo . Forse in questa s' impiegarono eziandio i materiali di S. Pietro , leggendosi sull' architrave della porta piccola 1' anno i4o3. il quale alla fabbrica di S. Giacomo autorizzata nel 1449- noa JHI® convenire . Neil' eminenza in fatti che sovrasta alle Case all' Orso , tutta di proprietà dell' Abbate , non si scorge alcun rimasuglio di Chiesa : sebbene di S. Pietro si fosse rispettata la memoria , col dipingere 1' immagine di lui , insieme on quelle del nuovo titolare e de' SS. Mariano e Giacomo , nella Chiesa sostituita . Questa erigendosi, si commise lo sbaglio di piantarla i»oco lungi da un torrente, pe'cui guasti, a giorni nostri, ha fatto mestieri abbandonarla e ricostruirla economicamente nell1 interno della superiore Battaglia . Non si era riflettuto clic lo soverchie legne , lo quali tagliavausi alle legnature , vale a dire il devastamento dei boschi avrebbe prodotto 1' ingiganti mento di quel ripido fosso .
   Le otto Chiese contemplate nella concessione o piuttosto conferma del 1128. 11011 erano le sole ad esser sottoposte al jus collativo degli Abbati di S. Mariano. Scrisse Brunetti che l'Abbate Marco di Tobia nel i32g. confermò a Francesco Salvato Ecclesiam S. Marine Majoris . Non credo che per S. Maria maggiore si abbia ad intendere S. Maria de Platea , poiché nella serie de' Pievani 1' Autore non ha compreso il Salvato : ha anzi asserito d; non essersi incontralo con Pievano più antico di un tal Bartolomeo nel i343. Sarebbe identica a S. Maria de Castellione , una delle otto Chiese , di cui non ci resta altra memoria ? Se fosse sino a noi }>ervenuto 1' abbaziale bollario , o se almeno il compendio delh storia di Campii da Brunetti inserito nel libro terzo non presentasse una delle tante lacuuc , ap-