Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4 ', Niccola Palma
Pagina (98/341) Pagina
Pagina (98/341)
Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
g8
presso un canonicato , onde farsene la congrua della parrocchia di Battaglia , cui si diede un titolare indipendente : ed ecco fra costui ed i Canonici una moltitudine di questioni , non tanto sull' introito de' frutti , quanto sulla ripartizione de* pesi . Benché ridotto il Collegio a quattro individui , continuò per alcun tempo ad esistere e ad uffiziarc ogni giorno : ma dopo il 1818. più non essendosi dati successori ai Canonici defonti , stante il principio che non si abbiano a riguardare come vere Collegiate quelle , cui manchino gli atti di fondazione e di erezione in titolo , e manchi in conseguenza il Regio assenso , esclusa qualsivoglia presunzione o equipollenza ; la collegialità è spirata 7 come per effetto di mortale cronicismo , e nell' atto in cui scrivo più non sopravvive che un Canonico (*) . Avrebbe dovuta riprovvedersi almeno la Badìa , vacante dal 18a6. perchè corata . Con dispaccio però de' 14. Novembre 1801. era stata incaricata la Curia del Cappellano maggiore della reintegra alla Corona di molte Badìe , e fra esse de' SS. Mariano e Giacomo dell' Ordine di S. Benedetto : ed erasi per parte di detta Curia fatta affiggere in Campii la citazione per edictum a' 5. Ottobre i8o3. Quantunque non si conosca se la definitiva sentenza indi sia stata emessa , pur non è sciolto ancora il dubbio se la provvista debba effettuarsi dalla Dataria , o mediante Rcgal cedola . Cosa poi sia addivenuto dei non pochi semplici beneficj fondati in S. Mariano , io o non so o non vo dirlo , a men che di quello della Natività del Signore di patronato Regio Farnesiano , incorporato alla parrocchiale di S. Maria nuova degli Albanesi nel territorio di Pianella , con bolla del Vescovo de DominicLs , in vista di un dispaccio de' 3o. Marzo 1775.
Ciò in ordine all' odierno stato formale della nostra Collegiata. Rapporto al materiale aggiungo eh' essendosi da un pezzo trascurala la manutenzione di quel vecchio edilizio ; 1* ultimo Abbate si diè premura ad ottenere la Chiesa de'soppressi Carmelitani , ed a trasportare colà nel i8i4- gli oggetti indispensabili al culto. Il resto rimase abbandonato ai ragazzi, agli animali, agli elementi , senza che per più anni si fosse pensato a chiuder uè anco le porte .
Troppo tardi, e quando erano semi cancellati dalla polvere c dall' umido , si pensò a salvare il bel quadro della lapidazione di S. Stefano e l'altro ancor più pregevole di S. Giuseppe , in aria di compiacersi delle carezze che il Bambino , in grembo alla Madre , fa a S. Gio. Battista , con due Santi , in atteggiamento di adorazione , in disparte . Neil' abbandonato S. Mariano sono rientrato da poco , quasi per dare 1' ultimo addio a due opere , da interessare le arti belle : al presepio cioè , composto di gran numero di figure in rilievo di diverse grandezze , disposte in due piani , onde rappresentar la nascita del Redentore e 1' adorazione de' Magi , nell' altare della Natività : ed al quadro iu bassorilievo nella cappella della Trinità , di cinque figure ( essendovi pur S. Pietro e S. Paolo ) : 1' uno e 1' altro in figulina , i due non plus ultra dei Maestri fìguli Nocellesi dei secoli andati . L' intonaco , col quale erasi per lo addietro bestialmente coperta la passione del Salvatore dipinta a fresco per tutta la Chiesa da autico nè igno-
(*) Mi duole dover soggiungere che il pio c djito D. Aliichnuulb FuiItj ùa pur defonlo »' 16.
Maggio «834-