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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   io5
   loia uè di poi alcun rimedio si è apprestato al totale e perfetto abbandono del coro e delle Messe conventuali.
   A compiere la cronichetta della Collegiata di S. Pietro più non mi resta a notare se non che il patronato ne appartenne ai Farnesi , da quaudo furono e finché furono feudatarj di Campii : onde , dopo il riconsolida mento alla corona degli Stati Farnesiani e Medicei, dall'Intendente generale di questi vennero per lungo tempo spedite le nomine : e che vacando un canonicato nel 1777. il Ile con dispaccio de' t3. Febbrajo permise che fosse soppresso e se ne aggregassero le rendite agli altri due : soppressione ed aggregazione sanzionata con bolla del Ycscovo de Dominicis .
   Vi1. Gio. Battista a Castclnuovo .
   Al viaggiatore , che passi per le campagne di Molviano , naturalmente presentasi , ad un terzo di miglio al greco della Villa e ad un tiro di moschetto dal Coscio , in sito solitario sì ma delizioso e salubre , una Chiesa , la cui ampiezza superiore di assai a qnclla delle nostre Chiese rurali lo avvisa di essere stata elevata dalla mano dei monaci . Diverge di pochi passi il cammino per osservarla , e sapendo di doversi espiar 1' ingresso ad occidente, colà s' indrizza e vi trova di fatti un portone ornato di opere lateriche, benché rimurato . Girando intorno in cerca di altro ingresso , si accorge che 1' edifizio siasi riabbassato ; ed all' angolo nord-est , e più sul lato meridionale, inciampa iti rimasugli di abitazioni . Quivi rinviene altra porta più semplice , e resta sorpreso al vederla senza legni da potersi chiudere . Entiato in Chiesa finisce a convincersi che dessa stata sia monacale e curata : scorgendola a tic navi di cinque archi 1' una , sebbene i due ultimi siensi in tempi ]>ostcriori murati per farne cimiteri ; e dando 1' occhio al concavo di un Battistero , ed al suo piedestallo gittato per terra . Procura indovinar 1' ordini monastico cui appartenne , ma nulla deduce di sicuro dai pochi avanzi di pitture . Soltanto dall' immagine di S. Gio. Battista espressa sul muro del maggiore altare , ne argomenta il titolo . Ammira la mensa di questo , di pietra lina di un solo pezzo : gli duole che il tetto sia in quattro parti caduto : e mentre quà e là curiosamente va lanciando lo sguardo, conosce che il legno della seconda porta sta adattato a mangiatoia a capo della destra navata . Immantinenti gli nasce il pensiero che 1' abbandonata Chiesa sia divenuta punto di fermata ai Contrabbandieri ed ai loro veloci cavalli , e stazione di Zingari e de' loro asini. Scosso da un certo timore , si affretta ad uscire , fra se riflettendo clic se avesse viaggialo di notte , avrebbe rimesso una vecchia paura : o perchè il fuoco, i lumi, ed il mormorio di cotal gente gli avrebbero fatto immaginare che i Monaci buona memoria riusciti fossero dalle sepolture : ovvero perchè i Contrabbandieri o gli Zingari gli avrebbero potuto far qualche scherzo capace a stimolare la fantasìa di alcun imitatore di Walter Scott per gli episodj di 1111 altro Guido Maìinerhig . Riavutosi dall' importuna riflessione , interroga i convicini agricoltori, onde sa-peie a chi appartenga il territorio intorno a S. Giovanni : ed intaso che si possegga dalla Collegiata di Castclnuovo, conchiude esser questo uno de'molti esempii di monasteri incorporati a' collegj .
   S. Giovanni ad Mulvianum fu monastero soggetto alla Badìa di S. Niccolò a Tordino , e quindi dell' istituto Bened> ttino . Leggeremo iti fatti nella