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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ,34 . . . ;
   cesirn Aprutìnam ah Asculana , si disse nella visita del 1575. Vedi Cnp. Apr. 4- v. S. Martino de Juvena . /
   Magliano. Vedi ivi , v. S. Lorenzo. Questa parrocchia comprende Faugnano , che meglio di Faognano si scrìve, e che Faugnano dal popolo si appella : nella cui Chiesa di S. Maria è stato un beneficio di S. Pietro, patronato dei Vivilacqua di Teramo nel 1587. ( Pr. ben. ai. ): ed abbraccia pure Pomarolo. Un' induzione etimologica si può trarre dal primo , avendo in quei siti boscosi potuto stare benissimo in proprio Fano un simulacro di Fauno , che a via di segni, dai sacerdoti interpretati, Tenduto avesse ai supplichevoli bibbioui gli oracoli. Si riscontrino Virgilio ( Aeneid. lib. 8. ) ed Ovidio*( Fast. bb. 4- ) • M^10 dubbia è 1' etimologia del secondo , chiamato Pomariolo in un documento del ioa6. ( Cap. XXII. ) ristretto podere cioè , impiantato a pomi .
   Magnanella . Ivi v. S. Angelo .
   Miano , con titolo antico di prepositura di S. Silvestro. Nella visita del 1611. c del 1694» si additarono le confraternite del Sugramento e del Rosario, la prima delle quali corredata di breve di Gregorio XIII. del i58o.
   Morge . Volgarmente da noi si dicono niorge i banchi di pietra, quando sieno in sili proeminomi e scoscesi : nome che non si allontana da mures, usalo in tale significato nelle glosse , nè dal greco Moigia , punta aspra . Il nostro Morgc di fatli sta piantato sopra un ripido masso di tufo . In ordine alla sua parrocchia vedi Cappellanìe residenziali §. 1.
   Morricone . E* pare che da un Moricone ( nel nominativo Morico ) abbiano desunta la denominazione il Castello , il sottoposto villaggio ed una ben vasta signorìa : la quale dismembrata c per effetto del modo di succedere noi Longobardici feudi c per altre , vicende , ha dato luogo non meno che a sei Terre Morricone ( Cap. LXXXIX. ) . La bolla capitolare del 1378. ( Cap. XXXV. ) dimostra che a quell' epoca già avesse il Vescovato riunita una porzione di Morricone propriamente detto : e poiché veggiamo jn seguilo incorporata 1' altra porzione allo stato di Montorio , conchiudcr si può che la parte di Tancredi fosse passata , non so nè come nè quando, ai Monloriesi feudatarj , Certamente ancor non lo era a' a8. Novembre 1370. allor quando Cicco Mozzapicdi Aquilano , Luogotenente del magnifico Angelo de Aczarolis Conte di Malta c Signore di una parte del Castello di Morricone , rimise la Badessa di Scorzone in possesso di un campo nelle pertinenze. della Valle del Poggio , Terra Morricana , invaso da un tal Cicco di Mastro Francesco di Teramo ( Ar. S. Jo. n. 37. ). Altro cambiamento ha subita la parrocchia , che da tempo immemorabile non è più di patronato feudale . Giace essa fuori del recinto della fortificata residenza , ed in situazione a questa più comoda che al paese di Morricone , assai vasto una volta , a giudicare dai rimasugli delle cadute abitazioni . E quasi clic il nome del povero Morricone fosse condannalo alla dimenticanza , così la villa l omc la parrocchia sono ora più comunemente denominate da Tofo, vocabolo di un casale sorlo colassù sopra un suolo di pietra tufacea . Anche dopo la sua decadenza ha Morricone i>otulo fondare due semplici bencficj nella curata «li S. Niccolò, della Madonna del Carmine cioè , c di S. Antonio da Padova : e nella Chiesetta di S. Rocco una cappellauìa , sotto il titolo di S. Pietro.
   Ncreto . Benché non siavi che un esempio solo c recente di essersi la Ncrctniu prqiosilura conferita tome di libera collazione ; pur io non esito a