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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
i4o . , ,
Cap. n. 5. ). In seguilo hanno assillilo il più sonoro di Abbati. Muzj ci avvisa che il patronato di S. Paolo in Ablata dalla famiglia Fazj di Te rumo passò a Nardo ed a Cola Muzj ( eli. 5. ras. ) . Ciò dee intendersi per una quota , giacche in un notameuto de* succollcltori degli spogli , di esso si legge : ad jus Nardi Mulii , Santes Cufarelli , et Germana cjus tixor. Più , nel bollano di Giacomo Silverio ( voi. 4- ) sta un privilegio de' i3. Gennajo i5l>0. col quale si confermò al nobile Francesco di Giacomo Sala-mila ed a Bartolomeo di lui figlio il patronato ( fia gli altri ) di S. Paolo di Torricella , loro ceduto da Giuseppe c da Paolo Lclli di Teramo. Ancor questo bassi ad intendere per una parte ; dappoiché in un libro di obblighi pencs acta ( voi. 7^. ) vi ha una presentata di alcuni compatroni Torri-cellesi del 1602. Più tardi la collazione comparisce libera c falla con bolle o Pontificie o Vescovili , secondo i mesi c le regole della Romana cancellarla . Esiste in Torricella un oratorio di S. Maria delle Vergini, fornito di cappellania , eretta nel iG35. da Giambattista Romani ( voi. 47• ) •
Valle-Piola . I nostri chiamarono Podiolo il Poggio al ponente della Ciltà , onde contraddistinguerlo dal Poggio al levante di Teramo , che dissero integramente Podio : e come dalla vicinanza di Canzauo ha desunta la denominazione Valle di Ganzano , cosi dalla vicinanza di Podiolo 1' ha traila Valle di Podiolo , modificata in Va Ili-Pi ola . In ordine alla sua parrocchia , vedi Cap. Api ut. v. S. Niccolò . Nella visita del 1611. venne rimarcato un bel quadro , costalo alla Villa 60. scudi : e si fò mollo [della cappella della Madonna di Loreto da D. Ferrante Saccoccia di Valle-Piota, allora vivente , creila e dotala , e cui nuova dotazione aggiunse di poi Aquilante Saccoccia , passalo a domiciliare in S. Atto ( Pr. ben. 299. ).
Di Regia nomina , a causa della devoluzione dei feudi dei Sigg. di Acquaviva.
Checche sia dell' origine delle parrocchie , egli è indubitato che nei tempi della feudalità , o per dritto o ]>cr rovescio , esse tulle o quasi tutte diveunero di patronato de' feudatarj : nè il paragrafo , che abbiamo chiuso , sarebbe riuscito si lungo , se il Vescovato Aprutino non avesse a se riunito tanti feudi . Per la medesima ragione a noi si preparano due paragrafi , poco'mcn lunghi nel loro complesso . Cominciamo dalle parrocchie dei feudi riuniti dai Sigg. di Acquaviva , il patronato delle quali si è riconsolidato alla Rogai corona , dopo la morte senza discendenti dell' ultimo Duca di esercizio Ridolfo nel 1757.
Alvi è chiamato Avolano nel libro ccnsualc ( Cap. LXV. ) : ma io credo clic ripeta 1' etimologìa da Alvano , o Alveto , e perciò da Alvara o da Alno pioppo bianco , pianta indigena . Costa dalla visita del itìii. clic vi si sosteneva una confraternita del Sagramento : e dal processo benef. 33y. che nel 1710. vi fu eretto un beneficio sotto il titolo delle Anime del Purgatorio .
Bellante . Abbiamo ucl Cap. XL. ccnnato che la primitiva parrocchiale era S. Maria denominala de Lacrjma . Ma come il luogo santo , destinalo agli spirituali vautaggi di ogni genere ed al comodo della Pieve > ha potuto esser da questa così notabilmente discosto ? Uno scrittore di patria Storia , se è iu certo modo obbligalo a render ragione di ogni cosa , è au-