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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   che anche nei paesi marittimi la Regione fu ricca ili Loschi : boschi fin quasi ai giorni nostri superstiti nel feudo , di cui è parola. Incontrammo Gras-siano in un documento del i oSy. Cantalupo nella bollu di Anastasio IV. nel diploma di Errico di Svevia del ng5. ed altrove.
   Lame , vale a dire suolo avveniticcio dagli scoscendimenti del soprapposto monte Bilanciere , il quale di falli mostra rocce denudate di terreno . Ila la curala di S. Angelo comune con Vernesca ( nome equivalente ad alberato di alni , non altrimenti che Vemetum , Vernagium ) ; giacche la Chiesa propria di Vernesca , sotto il titolo della Madonna del Carmine , non è slata mai veramente parrocchiale . Nel 1488. 1' Arcidiacono Savino di Giacomo Vicario del Vescovo de Pareda conferì S. Angelo , S. Maria do Padulis e S. Paolo de Pezzellis , allora unite , in virtù di nomina di Andrea-Matteo come Barone di Roseto ( Pr. ben. 94. ) . Riebbe però un Parroco assoluto , almeno dai tempi di Cherigatto .
   Macchia ed Ajelli. Vedi S. Silvestro ad Agellos tra i Ccnobj. Nella visita del ìS^S. I Annunziata di Macchia e S. Rocco di Ajelli si dissero cappelle della parrocchiale di S. Silvestro. Ma insensibilmente i Preposti ne fecero due succursali , ufiiziandole nllcinalivarncnte . Fin dal i58i. la sacra Eucaristìa conservavasi in S. Rocco , ove Not. Mario Valcriani eresse il beneficio di S. Carlo con privilegio di Visconti , e la famiglia Fragassi quelli del Rosario e di S. Michele , nel 1714- c 1715. Nella visita del 1614¦ si trovò ncir Annunziala la confraternita del Rosario , e nel iG5i. vi si fondò la cappellanìa di S. Antonio di Padova , con proprio altare , di patronato della popolazione di Macchia. Con dispaccio de'3i. Agosto 1782. si prescrisse che il Preposto , risedendo in Macchia , tenesse un coadjutorc in Ajelli , per comodo di Ajelli c d\ Figliala ( Filiola filoncini iti «t    Montone perche più allo del vicino Monticulo . Nella prepositurale di S. Maria stavano nel 1G11. le confraternite del Sagrar/tento e del Rosario. Nella visita del 1G7G. si fece molto di un oliare di S. Niccolò , ove io credo che si fosse trasferito il titolo della scomparsa Chiesa di S. Niccolò di Mozzano , come nella stessa matrice venne pure traslalo quello di S. Susanna , con pingue beneficio di nomina già dei feudatarj . Gli altri semplici bcncfirj sono stali dell' Annunziala incorporato alla Mensa Vescovile , dello Spirito Santo di patronato comunale , del Carmine , del Rosario , di S. Marco , e de' SS. Antonio e Francesco di privali jussi patronali.
   Morro , nome eh' io congetturo esser derivato da muro , da quando 1' incastellata popolarione ni risolse assicurarsi con murato recinto . Muro il vedremo appellalo in un documento del 1021. Murro in altra carta coeva , e lo abbiamo veduto chiamar Morro nel noi. ( Cap. XXV. ) . Giusta il Mazzella ( Fam. de Dura ) Lucio de Dura avrebbe avnlo in dono da Carlo I. questa e la vicina Terra di Lotaresco , entrambe di poi venute in potere degli Acquaviva . Il Pievano è coadjuvato da due Cappellani nominati dal Re , esaminati e bollati dal Vescovo ; avendo il Card. Ottavio di Acquaviva , in qualità di Abbate commendatario di Propczzano , ad istanza della popolazione di Morro , e previo consenso del Duca di Atri patrono , con bolla segnata da Aurelio Tcsorati di Atri suo Vicario generale a' 15. Giugno 1597. trasferito l'esercizio dell.i cura dall'angusta Chiesa di S. Nic-