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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Pastigliano , cil ebbe cìasenno la propria parrocchia . Pensoli frattanto , An-carano , e Boceto composero il feudo di Candone da noi incontrato in un documento dell' 891. ( Cnp. XIX. ). Avendo costui fissata la residenza sopra una ripa di Fiumicello a sinistra , il suo castello e la* sua signorìa contrassero 1' appellazione di Rìpacannonc : ed oltre quell' Jcto de Ripa Condoni del Normaonico registro , si sono a noi presentati Domini de Ripacan-none uel iaa8. ( Gap. XXXIII. ) e Stefano di Scorrano con altri cinque possessori di Ripacannone nel iaj3. ( Cap. XXXV. ). Divenuto Pensoli pago di Cannone andò mutaudo il nome in Pagannonc , comunicalo a Pa-slignano , quando coli' edificazione di più case lungo la strada dividitrice de' territorj, delle due ville , parte nell' una e parte nell' altra parrocchia , vennero queste come ad avvicinarsi , e ad acquistare una continuazione morale . Nè dee sfuggirci il riflesso che della prisca distinzione rimane un segnale nel numero plurale Pagannoni , cui il popolo antepone sempre 1' articolo li , delli etc. Aggregato il feudo di Ripacannone al comune di Campii , il che nella confezione del libro poliptico ( Cap. LXV. ) e certamente nel i38G. ( Cap. XLIIL ) era già accaduto ; non perciò i feudatari decaddero, dal possesso delle terre , del molino , e dei padronati delle Chiese * Nel processo beneficiale aa/j. è articolato che Laura de Scorrano , sposandosi a Gaspare Coluzj di Campii , gli portò in dote gran parte del feudo di Ripacannone , insieme coi patronati di S. Gervasio de Castro diruto. Ripacannonis ( al sud-est di Pcnsuli ) e di S. Stefano Ancarani ( testé ricoperto e restituito al culto da D. Francesco Misticoni ): che il nobile Ottaviano lor figlio esercitò tali jussi nel i483. e nel r5if): c che morto costui senza figli, l'eredità ed entrambi i patronati passarono a Giulia moglie di Annibale Ranieri, a Rosana moglie di Antonio Jacuffa , ad Archiba moglie di Leopardo Ricci , e ad altri ugualmente prossimi parenti » Fra costoro esser doverono i Racemi , i quali come confeudatarj concorsero a presentale nella vacanza del 1598. ed in cui potere resta il suolo del castello con avanzi di forti muraglie , ed il sottoposto molino .
   Piancaranì. La denominazione A ne arani che porta la Chiesa di S. Stefano può ~>rci congetturare che il fano di Ancaria stato fosse in quelle vicinanze , e forse nel medesimo sito . Riguardo alla cura vedi Collegiata di Nocella .
   Valle S. Giovanni. É sufficiente ciò che se n' è detto nelle- memorie della Collegiata di Molitorio , e ciò che se ne dovrà dire tra i Cenobj di ordine ignoto . Superfluo à il rimarcare che la nostra Valle attinse denominazione da S. Giovanni , a che questo si disse in Perulis ed in Pergulis , perchè chi scende dai monti ivi incontra i primi frutti di alberi gentili , e vede perfette le gemme produttrici del prezioso liquor delle viti . Non Valle , ma Fronti , altrimenti Friniti , quasi frontiera delle opere agrali o sacrali ( Fron , Frones ) diede nome al fendo, di cui più di una volta ci è occorso far menzione . Di esso ha il Brunetti ( lib. 3. frag. p. a3. ) : Fronto conceditar forum an. i33S : et per obitum Roberti Lalli de Pronto sine fili'is Regina dat Jacobo .... secretano tertiam quam Rokertus possidebat partem on. i363. Lo vedemmo in fine aggiunto alla signorìa di Montorio . La visita del iGi/f. descrive nella già abbazialc quattro altari , oltre il maggiore, coperto da un cuppolino. . Ed il processo ben. 4^8. contiene la fondazione della Chiesetta e del beneficio di S. Lorenzo nel 1G88» disposta da Sinibaldo Candelori,