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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
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S. Vitale etc. Quanti spogli avesser sofferto la Chiesa e le proprietà del nostro monastero nell' estinzione della conventuali!.5» si può dedurre da due tratti . La campanella picculina che sta ad S. Katarina de Castello Secchio , la quale la imprestò Fr. Nicola Monaco de S. A do a dopno Aut. de Montepetri — La macina che a tolta quelli de S. llomero da lo molino de Castello Vecchio che è de S. Acto . Ciò non pertanto la divozione verso S. Attonc al tempo de' Commendatarj non era spenta : Cecca de Natichia lassò a S. Acto due. uno , che è portato in introito , per voto facto .
Nelle mani de' Canonici non è a domandare se il monastero di S. Niccolò finisse a cadere. Gli abbandonati materiali bau servilo a molte case ed a più ponti della vicina strada . Fin a quei due pilastri , clic dal 1820. segnano la porta di S. Giorgio iu Teramo , sono giunte le rettangolate pietre del nobilissimo cenobio . Antecedentemente era scomparso magnifico portone di marmo , stato in piedi a memoria di persone viventi . La Chiesa , quantunque ristretta ed accorciata , è campata un poco di più , e propriamente fino alla terza Domenica di Settembre del 1808. Dopo pochi minuti da che la popolazione od il Curato erano usciti dalla Messa parrocchiale , cadde il tetto di due navate , e da allora tutto è stalo derelitto . Nel suc-corpo , divenuto ricettacolo di serpi , si ammira una colonna quanto solida altrettanto ardita , la quale sostiene ancora il solajo dell' Altare maggiore e del presbiterio .
S. Lorenzo a Salino .
Ad un tiro di moschetto dal Salino , e ad un miglio o poco più da Poggio-Morello , esistono gli avanzi della Chiesa di S. Lorenzo , formanti un rettangolo , della base di 90. palmi , e dell' altezza di g5. . Sul lato che guarda il fiume il penultimo Rettore Francescantonio Santanna di Fiu-mefreddo in Calabria ha fatta costruire un' abitazione pe' coloni . Fu dessa donata ai Cassinosi, insieme con vasta tenuta, in Gennajo del 1023. da Lu-pone ed Alberto figli di Teodaldo e di Remengarda , e da Giovanni ed Az-zolino figli di Sansone e di Alberga . ( Hist. Cass. p. 316. et scq. Adii, et Corr. p. 929. ) de rebus proprìetatis nostrae , quae nobis pertinent per hereditatem et per nostrum conquisitum , et sunt in territorio Aprutiense in loco quid dicitur Colle neri , et est terra per mensuram modiorum mille vigiliti simulque cum ipsa ecclesia quae ibi hedificata est in honore S. Layrentii cum cellis , dotibus , oratoriis , et ornamentis ecclesiarum , et ipsa suprascripte res habent hos Jines : a capite viarn salariarti , a pede flumen qui dicitur Salinus ab uno latere rigagizem, et Triealcum de Pansano ab alio latere usque ad Aquam vivam quomodo currit in Jluvio Salino : ab alia parte Jlumine salini habent hos fines a capite limites , a pede ipsum fumen sa Unum ab uno latere fonte m luparam quomodo currit in fumine Salino , ab alio latere usque ad S. Mariam in Pantanam , et quomodo currit in fumine salino etc. Adum in Aprucio per manus Egida judicis . Se la latinità di Egidio comparisce meno barbara degli altri Ta-bcllioni di quel secolo si è perchè della riferita donazione il Gattola non ebbe sott'occhio 1' originale , ma un autentico transunto , che nel 1334• per sua cautela ne fece tirare F. Buonanno Preposto di S. Lorenzo a Salino .
Diveuuto S. Lorenzo Cella di M. Casino , non è meraviglia se se ne