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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
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esibizione de' titoli prescritta dal Vescovo Giacomo Silverio ni Rettori ili qualsivoglia beneficio , fu prodotta una bolla di D. Mauro di Cremona sópra mentovato , per S. Massimo , rurale in Podio Varani nelle pertinenze ili S. Omero, segnata ai 4- Settembre i53o. dietro presentata di Dorotoa Gonzaga , Marchesa di Jiitonto e Signora di S. Omero ( voi. n. 4- ) • Si ricordi il Lettore della crisi soffèrta dalla famiglia Acquaviva dal i5a8. alla fine del i53o. ( Cap. LX1V. ) onde indovini il perchè un patronato unito al feudo di Torano , si spacciasse in quella volta come annesso a S. Omero . In seguito vedesi esercitato dai Duchi di Atri , a prò de' Prelati o Cardinali di loro casa . Oltre il tributo al monastero di Majella , corrispondeva S. Massimo il canone di un ducato all' altro del Tordino : canone che in mano de' Canonici da un bilancio del 1648. si scorge ridotto a quattro carlini , puntualmente pagati in qucll' anno da Monsignore Acquaviva , ma forse non più esatti in appresso . Nella visita del i685. si rimarcò die il Rettore credeva di avere soltanto il peso di una Messa nel giorno di S. Massimo : e che la Chiesa era mantenuta dalla pietà de' fedeli . Nel sequestro apposto nel 1788. si trovò il corpo principale dell'estensione di 118. moggi censito a diversi cufiteuti , e due terreni si rinvennero in S. Omero , in unum di 80. moggi , non che un proprio decimano . Attuale Rettore è D. Ferdinando Maturi di Napoli , nominato dal Re ed istituito dal Vescovo Nanni nel 1817.
S. Angelo a Salino.
Richiamiamo alla memoria la donazione di Albonc nel ioai. della mettà del Castello de Saline c della mettà della Chiesa quae intus in ipso Castello stare videtur , riferita nelle dipendenze in genere di M. Casino : non che il Castrimi Saline confermato ai Cassinesi da Errico di Svcvia nel 1191. ed ingegniamoci a determinare 1'ubica?ione di tale Castello o Castro, sulla quale non ho voluto pronunciare il mio divisamente , fintantoché non fossero le cose condotte al presente ptfnto di vista . Fissiamoci in S. Giovanni in Frasca denominato ad Castrum nell' inventario di S. Lorenzo del 1221 : o per dir meglio fermiamoci , ad un terzo di miglio da Torto-reto , in casa di un tal Fallese colono del beneficio di S. Giovanni , il quale di propria autorità , non è gran tempo , ha ridotti ad abitazione gli avanzi della Chiesa , profittando di due muraglie tuttavia in buono stato : e di là giriamo 1' occhio a scoprire quale stato fosse il Castro a S. Giovanni vicino . Tantosto , ad un tiro di moschetto al sud , nel silo chiamato S. Angelo a Salino ci si presenterà un quadrilatero di muri di vetusta costruzione ( opus siyuinum ) sporgenti da terra quattro palmi sul lato che guarda il fiume , ed ancor meno sugli altri tre lati . Ponendo allora mente alla sua vicinanza al Salino , alla sua situazione da dominarlo , alla spettanza sua c dell' adjacente territorio ai Cassinesi , mediante la Chiesa e Cella di S. Angelo ; diremo che quello fu il Castrum, di cui andavamo in traccia . Due riflessioni concorreranno a rassodare la nostra scoperta . È la prima che sebbene la denominazione di S. Angelo a Salino abbia assorbita le altre antiche , ed il tempo cambii anche i nomi particolari ; pure ne' contorni del vecchio Forte restano ancora i nomi di Pra'.uccia , Camponervi , Calcara, ( nella canna di Poggio-Morello ) Rigo , e Fontemaggiore , delle contrade