Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4 ', Niccola Palma

   

Pagina (235/341)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (235/341)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   35
   confermi 1' tino , e specialmente in -visita sorvegli alle altre . Ma quando la commenda di S. Egidio fu unita alla Vescovile mensa di Ascoli ? Certissimamente non lo era nel 1237. quando il Vescovo Marcellino sub protectio-tie Episcopali rccepit Hippoljrtum Priorem , reliquosque fratres. monasterii S. Egida de Fibrata, muliaque indulta illi concessit ( tigli, in Asculan. ). Anzi il P. Priore stendeva fin dentro la Città di Ascoli superiorità , avvertendoci Andreantonelli ( de Ascul. Eccl. ) : Ecclesia S. JEgidii intra Civitatis moenia membrum fuit antiquitus S. JEgidii ad Vibratati! : fuit inde concessa s. viiginibus tìenedictinis , qua; postea juxta illam claustra-les cedes construi curarunt etc. Chiesa che in Ascoli sussiste , benché non sussista il convento delle Monache , dopo le sovversioni emerse ne' primi anni del corrente secolo , ridotto a case particolari . Nè meno era 1' incorporazione avvenuta avanti al t5ao. , dappoiché 1. nell'archivio capitolare di Ascoli vi ha una composizione tra il Vescovo Giovanni di Acquaviva ed il Priore di S. Egidio del 1371. relativa ad una controversia per decime :
   2. nelle memorie di S. Benedetto a Galliano dovremo rammentare un breve di Niccolò V. de'7. Agosto i45o. diretto al Vescovo di Spoleto , et dile-ctis Jiliis Priori monasterii S. jEgidii de Civitella per Priorem soliti gu-bernari Escutano; Dioecesis , ac Priposilo Ecclesiae S. Jacobi Esculan.
   3. nel nostro capitolare archivio si trova un rice\o a saldo de' 18. Novembre i520. del Dot. Desiderio Unca de Porcula , Commissario Apostolico in Apruzzo citra ed ultra delle tre decime imposte da Leone X. a favore del Capitolo , tenuto come principale per tutta la diocesi Aprutina , ove si danno come escomputati due. 54- ex eo quod ad dictam quantitatem obliga-tus erat Reverendissimus Cardinalis de Monte prò Abbatiis Montis Sancti et S. Egidii, ejusdem Dioecesis Aprutinae ( Fase. io. ) . Era accaduta però 35. anni dopo , leggendosi in una lapida sul pavimento della Chiesa di S. Egidio : Paulo IIII. Pont. Max. Lactantius Roverella , Comes y Fcrrariensis , Episcopus et Princeps Asculanus , restauravit. Anno D. MDLV.
   S. Marià a Ripoli. Sotto questo nome ognuno conosce un pingue beneficio fino a giorni a noi vicini durato , proprietario della bella contrada di Ripoli nel lenimento di Corropoli , per 282. moggi . Da ciò e dalla denominazione di S. Maria , che ancora si dà al silo più elevato sovrastante alla Ubrala , si è potuta argomentare 1' esistenza colà di una Chiesa . Chi è uso a riflettere che una considerevole estensione di territorio in un sol corpo fu sempre o quasi sempre elfelto delle cure e dell' accorgimento de' Monaci, ha potuto ben anche indovinare eli' ivi stato fosse un monastero . Sono oggi le congetture cambiate in certezza , aventi' io riconosciuto le fondamenta della Chiesa e le vestigio del contiguo cenobio , in occasione del distcrro fatto in quel luogo eseguire dal Sig. Carlo Trolj , onde trarne i materiali per la costruzione di un casino da lui intrapresa ad un tiro di moschetto al nord . Di tale monastero ninna notizia scritta , poiché 1' estinzione di esso ha dovuta essere assai rimota . Sappiamo soltanto che la famiglia di Acqua-viva pretese clic il beneficio in parola fosse di patronato feudale , inerente alla signorìa di Corropoli. Dopo lungo litigio il Card. Carrafa, Commendatario di Montesanto , venne nel i563. a concordia con Baldassarre di Acquaviva Marchese di Bollante ed utile signore di Corropoli , e con Vincenzo beneficiato . Si convenne che il patronato fosse del Feudatario , l'istituzione poi